Il richiamo delle sardine non riempie la piazza

Sabato 14 Dicembre 2019
UDINE Settecento, ottocento, sfiorati i mille. Queste le stime sulle Sardine presenti ieri sera in piazza XX Settembre, al loro debutto nel capoluogo friulano dopo l'esordio di Monfalcone del 30 novembre scorso. Una folla colorata, bardata per il freddo e protetta dagli ombrelli causa pioggia. Manifestanti provenienti dalla città e dalla provincia, da Tolmezzo a Cervignano, da Cividale a Codroipo, chi con i pesci stilizzati, chi con striscioni o palandrane arcobaleno, tutti desiderosi di far parte di un movimento che si professa alla base antirazzista, solidale, comunitario. Una folla ordinata, tranquilla, che - complice il maltempo - non è riuscita a riempire la piazza, che presentava ampi spazi vuoti, anche se molti hanno partecipato all'incontro rimanendo al coperto sotto i porticati dei palazzi.
E la playlist delle canzoni poi ha scandito i tempi del raduno, da Imagine di John Lennon a il Pescatore di De Andrè, da Generale di De Gregori fino ad arrivare a Bella Ciao.
GLI ORGANIZZATORI
«Chiunque è benvenuto, in una città che ha fatto da sempre della diversità un valore e che è tra quelle, in Italia, ed essere stata insignita della medaglia d'oro per la Resistenza ha ricordato in apertura Sofia Giunta, tra le organizzatrici dell'evento delle Sardine di Udine - una piazza colorata, gioiosa e pacifica, unita da uno spirito di fratellanza ed inclusione contro chi fa dell'odio il suo comun denominatore. Vogliano sostenere il valore del dialogo, essere propositivi e positivi. Abbiamo scelto Udine perché c'è stata una richiesta partita dal basso, sintomo dell'esigenza, anche in questa città, di fare dell'antirazzismo, della solidarietà e dell'accoglienza un punto cardine nel vivere civile».
A chi li paragona al popolo del Vaffa del primo Beppe Grillo, i manifestanti replicano che «qui in piazza ci sono giovani ed anziani, culture trasversali che vogliono lanciare idee e non opporsi a qualcuno o qualcosa».
«Siamo sentinelle della democrazia spiega Marta e siamo qui per ribadire la difesa della Costituzione da chi l'attacca».
«Vorremmo che l'odio, online e offline, potesse essere estinto ha aggiunto Claudio - anche da parte degli amministratori locali e della Politica, sono necessarie risposte positive, genuine e inclusive, non basate sulla negazione dell'altro».
I COMMENTI
«La diversità è un arricchimento, siamo qui perché ci sentiamo vicini contro la propaganda di odio e di razzismo, perché l'essere umano, nella sua diversità, appartiene a una sola razza, quella umana», si sente ancora tra i manifestanti in piazza. Altre parole, invece, sono state dedicate contro il sessismo e l'omofobia, e tra le tante frasi, qualcuno ha affermato che «le nostre munizioni sono le parole gentili».
Si è continuato poi con dei piccoli contributi contenenti messaggi solidali e di pace da parte dei vari partecipanti. «Vogliamo una comunità che accoglie, non che respinge», «siamo qui per i più deboli, perché una comunità deve essere unita, deve essere contro la violenza. Noi siamo qui e da qui partiamo». E ancora: «Siamo qui per farci valere senza prevalicare, senza una bandiera politica, contro il pericoloso linguaggio politico».
A proposito di politica, gli organizzatori ci hanno tenuto a precisare che non c'è alcuna volontà di trasformarsi in partito politico: «Non siamo un partito politico e non vogliamo diventarlo commenta Sofia siamo solo una manifestazione spontanea che si sente una comunità».
Sul fronte dell'ordine pubblico tutto è filato liscio, con le forze dell'ordine a presidiare i lati della piazza e le auto bloccate all'altezza di via Poscolle per l'alta affluenza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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