IL RETROSCENA dal nostro inviato LOSANNA (SVIZZERA) «Perché la Svezia

IL RETROSCENA dal nostro inviato LOSANNA (SVIZZERA) «Perché la Svezia
IL RETROSCENAdal nostro inviato LOSANNA (SVIZZERA) «Perché la Svezia ha perso? Perché puntava sulla nostra inaffidabilità....

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IL RETROSCENA
dal nostro inviato

LOSANNA (SVIZZERA) «Perché la Svezia ha perso? Perché puntava sulla nostra inaffidabilità. Ma non aveva fatto i conti con la caparbietà del Veneto. Questa è la Baviera italiana». Lunedì 24 giugno 2019, manca poco a mezzanotte. I festeggiamenti offerti dal Cio per l'assegnazione delle Olimpiadi invernali 2026 a Milano- Cortina sono finiti. Un buffet in piedi, un po' di musica, tante strette di mano, pacche sulle spalle, l'entusiasmo e l'adrenalina che lasciano il posto alla stanchezza. Perché è da un anno, prima su fronti opposti e poi unite, che Milano e Cortina, con Trento e Bolzano di supporto, lavorano per ottenere i Giochi. L'intera delegazione è arrivata a Losanna sabato. E da sabato, fino al lunedì della gara, è stato un continuo provare e riprovare la presentazione della candidatura. Dicono che il duetto con il sindaco di Milano Beppe Sala, il governatore veneto Luca Zaia l'abbia provato un centinaio di volte. Da solo. Con qualcuno che vestiva i panni di Sala quando il sindaco di Milano non c'era. Prove su prove a leggere sul gobbo l'intervento, facendo attenzione all'inglese e alla calata veneta, cronometrando i tempi, perché l'imperativo era non sforare.
SASSOLINI
E adesso che è finita e i delegati italiani si riposano al fresco nel giardino del Royal Savoy, dove il Cio ha ospitato le delegazioni, Zaia può togliersi qualche sassolino. «Gli svedesi erano convinti di vincere», dice quando gli si chiede se, al momento della proclamazione, ha visto il volto terreo della principessa Vittoria. «Erano convinti di stracciarci, un'altra volta, come a Barcellona nel giugno del 2014, quando la nostra Cortina perse i campionati mondiali di sci a favore di Aare». Quei campionati si sono svolti lo scorso febbraio e le cronache stridono con il video di presentazione della candidatura svedese mostrato poche ore prima ai membri del Comitato Internazionale Olimpico: erano immagini dominate dal sole e dal cielo terso, condizioni climatiche un tantino diverse dalla realtà se si considera che quattro mesi prima gli atleti impegnati ai Mondiali in Svezia sono stati bloccati in aeroporto, i bagagli smarriti, un caos nei voli.
GARANZIE
«E poi - dice Zaia - si sono dimenticati dei disabili, non hanno coinvolto un solo atleta paralimpico. Hanno sbagliato strategia. Noi, invece, siamo stati impeccabili, abbiamo studiato e preparato la presentazione in maniera scientifica, siamo riusciti addirittura a risparmiare 15 secondi. Contavano sulla nostra inaffidabilità, senza sapere che noi siamo la Baviera d'Italia».

Adesso è tempo di lavorare. E trovare i fondi. Il Veneto, così come la Lombardia, ha firmato le garanzie, significa che in caso di ristrettezze finanziarie, i soldi dovranno metterli le due Regioni. Per il Veneto si parla di 250-300 milioni di euro. «Spalmati in 7 anni», rimarca subito il governatore. Bisognerà già stanziarli a bilancio? «Non ce ne sarà bisogno». Era fiducioso anche quando in pochi credevano all'avventura olimpica, lo è tuttora. Dal Cio sono in arrivo 925 milioni di dollari e c'è tutta la partita delle sponsorizzazioni da creare. Chi ci sarà in cabina di regia? «Sarò io a garantire», dice Zaia. Il governatore mangia l'ultima nocciolina, finisce l'acqua, saluta il collega Attilio Fontana e il resto della compagnia. Buonanotte Losanna.
Alda Vanzan
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Il Gazzettino