«Il provvedimento è duro. Ci porterà via una fetta di clienti. Ma

«Il provvedimento è duro. Ci porterà via una fetta di clienti. Ma
«Il provvedimento è duro. Ci porterà via una fetta di clienti. Ma è giusto che chi si è vaccinato o è guarito dal Covid non subisca restrizioni a causa di altri. L'avevamo...

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«Il provvedimento è duro. Ci porterà via una fetta di clienti. Ma è giusto che chi si è vaccinato o è guarito dal Covid non subisca restrizioni a causa di altri. L'avevamo già proposto qualche tempo fa: piuttosto di chiudere i locali un'altra volta, meglio far entrare solo i vaccinati e i guariti. E poi speriamo che la curva dei contagi torni a scendere». E' questa la reazione di Renzo Venerandi, presidente del Silb di Treviso, il sindacato dei locali da ballo, davanti all'introduzione del Super green pass per poter entrare in discoteca. Dal prossimo 6 dicembre e almeno fino al 15 gennaio saranno lasciate fuori tutte le persone che non si sono ancora sottoposte alla vaccinazione anti-Covid o che non sono guarite dall'infezione negli ultimi sei mesi. «Per le nostre attività le prossime feste saranno fondamentali: a partire dal Capodanno, ma senza scordare neppure le cene aziendali e i vari eventi sottolinea Venerandi in questo contesto, piuttosto di una nuova chiusura totale, meglio il Green pass rafforzato. Così le persone che entreranno nelle discoteche potranno stare ancora più tranquille, senza il timore di contagi».

Attualmente i locali da ballo stanno lavorando con il limite del 50% della capienza. Con il Super green pass si prospetta un altro calo sul fronte degli incassi. «Sarà inevitabile. Questa misura, però, almeno ci consente di rimanere sul mercato specifica il presidente della Silb di Treviso dopo i lunghi mesi di chiusura dei locali, praticamente tutti i gestori stanno attendendo le prossime feste per cercare di recuperare qualcosa. Per questo è essenziale che non si blocchi tutto nuovamente». All'Odissea di Spresiano (Treviso), una delle discoteche della famiglia Venerandi assieme, tra le altre, alla Casa di Caccia di Monastier (Treviso) e al Mascara di Mantova, nelle ultime settimane è stato allestito un punto tamponi esterno per consentire ai clienti senza Green pass di sottoporsi seduta stante a un test rapido per poter entrare nel locale con la certificazione verde temporanea, ovviamente a fronte di un esito negativo. Dal 6 dicembre non basterà più. «Alla fine l'obiettivo del Green pass rafforzato è quello di incentivare la vaccinazione contro il coronavirus conclude Venerandi ci auguriamo che di seguito, tra questo provvedimento e la campagna per le terze dosi, si possa tornare alla normalità il più velocemente possibile».

Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino