IL PROTOCOLLO TREVISO Prende avvio da Treviso il Protocollo Aria, un documento

IL PROTOCOLLO TREVISO Prende avvio da Treviso il Protocollo Aria, un documento
IL PROTOCOLLOTREVISO Prende avvio da Treviso il Protocollo Aria, un documento d'intesa che sistematizza il lavoro ai tavoli ambiente e unisce le buone pratiche di tutti i...

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IL PROTOCOLLO
TREVISO Prende avvio da Treviso il Protocollo Aria, un documento d'intesa che sistematizza il lavoro ai tavoli ambiente e unisce le buone pratiche di tutti i capoluoghi del Veneto: ieri a Ca' Sugana gli assessori all'ambiente delle province di Treviso, Verona, Padova e Vicenza, insieme ai tecnici delle province di Belluno e Venezia si sono ritrovati per mettere a fuoco gli esiti dell'ordinanza antismog e fare il punto sulle future misure di contenimento delle polveri sottili. «Ci siamo allineati su un fatto comune. La difficoltà di comunicare i diversi livelli di allerta» esordisce Alessandro Manera.

L'ORDINANZA
In questo l'ordinanza ha mostrato alcune carenze: difficile per i cittadini entrare subito in sintonia con i cambiamenti di livello e delle specificità delle deroghe, differenti e specifiche per ogni realtà. Con lo sguardo rivolto al futuro, invece, l'obbiettivo di Alessandro Manera, Chiara Gallani (Padova), Lucio Zoppello (Vicenza), Ilaria Segala (Verona) presenti quest'oggi oltre ai colleghi, assessori e tecnici di Venezia (Massimiliano De Martin), Belluno (Stefania Ganz) e Rovigo, è ora quello di condividere le best practices di vari territori per inserirle in un'ordinanza condivisa da tutti, denominata Protocollo Aria in grado di tenere conto conto delle migliori soluzioni adottate. «E' un anno zero-riprende Manera- ognuno ha previsto delle deroghe diverse, allineare le regole ci darà più forza per sostenere e confrontare i risultati. Dal prossimo anno, abbiamo l'obiettivo di condividere un' ordinanza unica per tutti i capoluoghi».
I TAVOLI

Per questo i tavoli si riuniscono ogni tre settimane a turno nei diversi capoluoghi. «Abbiamo iniziato a lavorare in chiusura dell'ordinanza per poter arrivare alla prossima ordinanza con esperienza e regole nuove». A Padova si è sperimentato anche l'uso del trasporto pubblico gratuito. «Ci stiamo impegnando- sottolinea l'assessore Chiara Gallani- per avere un' applicazione uniforme delle regole, il tema è che l'aria non ha confini comunali, l'approccio deve essere sistemico e riguardare anche i comuni contermini. La nostra forza sarà nell'agire insieme e porre una linea comune: se siamo coesi avremo maggiore forza per proporre una regia regionale che cominci a coinvolgere tutti, non solo i comuni più popolosi». Ilaria Segala, titolare del referato ambiente a Verona prota l'esperienza inclusiva del proprio comune, che ha visto crescere, nel corso dell'anno, l'adesione volontaria all'ordinanza. «La sensibilità si sta molto alzando». Da Verona parte il primo passo concreto che verrà mutuato in tutte le città capoluogo del Veneto: un accordo volontario in cui gli esercenti che adotteranno comportamenti virtuosi in tema di riscaldamento e apertura porte avranno una vetrofania comune. (ef)
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Il Gazzettino