Il prosecco fa volare l'agroalimentare

Il prosecco fa volare l'agroalimentare
Il comparto agroalimentare del Veneto nel 2016 ha tenuto (+0,3% rispetto al 2015) ed ha segnato un volume pari a 5,7 milioni di euro. Bene il vitivinicolo, specie il Prosecco. In...

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Il comparto agroalimentare del Veneto nel 2016 ha tenuto (+0,3% rispetto al 2015) ed ha segnato un volume pari a 5,7 milioni di euro. Bene il vitivinicolo, specie il Prosecco. In chiaroscuro zootecnia, cerealicolo e ortofrutta. E il 2017 come si prospetta? Contrazione per frumento, mais, alcune orticole.

I dati del settore sono stati illustrati ieri a Legnaro nella sede di Veneto Agricoltura alla presenza del direttore Alberto Negro, che insieme ai tecnici dell'ente regionale, ha snocciolato i numeri e fatto la fotografia dell'agricoltura veneta: «Alle performance da record del settore vitivinicolo, trainato dal fenomeno Prosecco (+22% in valore e +21% in quantità) si contrappone l'arretramento degli allevamenti, per i prezzi in picchiata del latte (-7,4%) e degli avicoli (-7,5%)».

Anche nel comparto degli ortofrutticoli si segnala lo stesso andamento altalenante: alcune produzioni hanno registrato infatti ottime performance, mentre altre, al contrario, hanno subito dei cali anche non indifferenti. Dalla presentazione dei numeri fatta dalla responsabile dell'Osservatorio economico dell'Agenzia, Alessandra Liviero, emerge comunque un settore in salute che tende sempre più a specializzarsi da un lato e a creare sinergie al proprio interno con una progressiva diminuzione delle micro-imprese, che restano ancora molto presenti, a favore delle aziende che si costituiscono sotto forma di società di capitale. A dimostrazione di questo il fatto che stanno crescendo il numero degli addetti dipendenti (ora pari al 45% del totale) , mentre si contrae quello degli autonomi (attualmente del 55%). Le prime stime per il 2017 indicano una contrazione degli investimenti nei cereali a paglia: in flessione soprattutto gli ettari coltivati a frumento tenero (-14%) e duro (-35%), mentre tiene l'orzo. Per quel che riguarda la vite, in alcune zone le gelate tardive hanno creato problemi, mentre il caldo precoce sembra che anticiperà la vendemmia di un paio di settimane, con la raccolta delle prime uve bianche già intono a Ferragosto. Qualche problema per le bizze meteo nel settore orticolo, mentre per il latte i prezzi sono in recupero, mentre le carni (sia bovine che suine e avicole) hanno avuto una partenza in salita, con aumento dei costi di produzione.
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Il Gazzettino