Il patriarca al funerale di don Federico Niero: «Si è identificato nel sacerdozio»

Il patriarca al funerale di don Federico Niero: «Si è identificato nel sacerdozio»
(r.ros.) «Se mi chiedessero descrivere don Federico in poche parole, direi che è stato un uomo che ha lasciato il segno, un uomo di cui ci si poteva fidare». Luisa, nipote di...

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(r.ros.) «Se mi chiedessero descrivere don Federico in poche parole, direi che è stato un uomo che ha lasciato il segno, un uomo di cui ci si poteva fidare». Luisa, nipote di don Federico Niero, lo storico parroco di San Marcuola deceduto domenica notte, ha salutato così lo zio prete ieri mattina a conclusione del suo funerale celebrato dal patriarca Francesco Moraglia in una chiesa di San Marcuola gremita di parrocchiani di oggi e di ieri. «La caduta del 28 ottobre scorso lo aveva segnato profondamente ha detto il Patriarca nella sua omelia - Lo visitai quello stesso giorno al pronto soccorso seguito, come sempre da Giuditta, la paziente e discreta sorella che ha accompagnato don Federico tutta la vita e in questi ultimi mesi da un ospedale all'altro. Si è sempre identificato con il sacerdozio e con il ministero che ne derivava e gli incarichi che gli venivano affidati. Mi ricordava con una luce di fierezza nello sguardo che era prete da 52 anni, da giugno 1964 e nelle ultime settimane, quando ormai non parlava più, me lo scriveva sulla sua piccola lavagna. Era un uomo da un carattere forte e volitivo: la sua forza di volontà lo portava a darsi anima e corpo ad affrontare le questioni con grande sensibilità». «Capofamiglia era un termine che ripeteva spesso e volentieri - ha quindi aggiunto la nipote Luisa nel suo ricordo - Questo è stato e sarà sempre per noi, comunità di San Marcuola che siamo stati tutti la sua famiglia, io per prima che sono cresciuta tra questi banchi. Quando ha scelto di fare il parroco ha scelto di donare tutto se stesso per i suoi parrocchiani». La salma è stata trasportata a Robegano dove verrà tumulata nella tomba di famiglia.

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Il Gazzettino