Il papà: «Mia figlia? Era la migliore» La procura ha aperto due inchieste

Il papà: «Mia figlia? Era la migliore» La procura ha aperto due inchieste
LE INCHIESTETREVISO «Non sappiamo ancora di cosa è morta nostra figlia» dice, con la voce rotta dal dolore, Francesco Fasan, il papà di Serena, trovata morta in casa a...

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LE INCHIESTE
TREVISO «Non sappiamo ancora di cosa è morta nostra figlia» dice, con la voce rotta dal dolore, Francesco Fasan, il papà di Serena, trovata morta in casa a Castelfranco mercoledì pomeriggio dal compagno. «Mia figlia, è la migliore figlia del mondo» e non si accorge, papà Francesco, di usare il presente. Per lui, pur sopraffatto dal dolore, quella morte che ha cancellato sua figlia è troppo crudele da accettare. E nel vocabolario la sua Serena è presente. Anche lui attende l'esito dell'autopsia che sarà eseguita dal medico legale Alberto Furlanetto martedì, su incarico disposto dal pubblico ministero Mara Giovanna De Donà .

IL SUICIDIO
Una tragedia alla quale, poche ore dopo, nella notte, ne è seguita un'altra. Lo zio Simone Fasan, 55enne, si è suicidato gettandosi dal ponte sul Lastego a Pieve del Grappa. Un secondo dramma tutto da chiarire, tanto è vero che la procura ha aperto un doppio fascicolo. Il primo per l'omicidio volontario di Serena Fasan, peraltro senza indagati. Il secondo sulla morte dello zio. Saranno da verificare se ci sono correlazioni tra i due eventi. E, per quanto riguarda la morte di Serena, saranno da chiarire i segni lasciati sul collo della donna compatibili con manovre di rianimazione, eseguite da mani inesperte. Ma anche con un tentativo di soffocamento, anche se la pista sembra perdere spessore a detta della magistratura. Ma c'è una terza ipotesi, che soltanto l'autopsia potrà fugare, e cioè che sia stata Serena stessa a stringersi le mani attorno al collo in un estremo tentativo di respirare dopo aver ingerito qualcosa che le avrebbe impedito, appunto, la respirazione. Un orologio feroce sembra scandire le ultime ore di vita di Serena. Alle 12.30 torna a casa dalla farmacia dove lavora e pranza con il compagno e il figlioletto di due anni. Alle 15,30 Matteo Piva, il compagno, esce di casa e nell'arco di mezz'ora, cioè tra le 15,30 e le 16, i vicini avvertono una richiesta di aiuto. Poi, dalle 16,30 il papà di Serena comincia a telefonarle senza avere risposta. Alle 18,30 il compagno rientra e trova Serena a terra, priva di vita. I soccorsi arrivano alle 18,40 e il medico del Suem constata la morte individuando come orario indicativo le 17. Ma sarà l'autopsia a mettere l'ultima parola e a fugare i dubbi. Intanto, i carabinieri hanno cristallizzato la scena, provvedendo a catalogare i medicinali presenti in casa, a verificare che i serramenti non erano stati scardinati e che il cellulare della donna si trovava vicino al corpo. Mentre l'indagine dovrà fare anche luce sullo zio e sulla cura che stava assumendo in quanto sofferente di depressione.
L'APPELLO

Intanto l'altra sera il sindaco Stefano Marcon, approfittando della platea offerta dal concerto di Roby Facchinetti ha detto: «Dedicate questa energia positiva per stare vicini a Ettore, a Matteo ai genitori di Serena. Vi prego di farlo dedicando dieci secondi di silenzio, hanno bisogno di questo segnale e di nulla di più».
V.L.
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Il Gazzettino