IL MOSE VENEZIA Ci mancavano il coronavirus e le dimissioni del terzo amministratore

IL MOSE VENEZIA Ci mancavano il coronavirus e le dimissioni del terzo amministratore
IL MOSEVENEZIA Ci mancavano il coronavirus e le dimissioni del terzo amministratore straordinario del Consorzio Venezia Nuova. Il super commissario per il completamento della...

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IL MOSE
VENEZIA Ci mancavano il coronavirus e le dimissioni del terzo amministratore straordinario del Consorzio Venezia Nuova. Il super commissario per il completamento della grande opera, Elisabetta Spitz, al momento non commenta l'accaduto e quindi si può supporre che la data di consegna del Mose resti invariata, così come la possibilità di poterla utilizzare il prossimo autunno in caso di acque alte importanti.

Intanto sono confermate le prove di sollevamento di martedì e mercoledì nella bocca di porto di Chioggia, importanti perché per la prima volta si faranno con gli impianti non provvisori.
Intanto, il presidente dell'Ance, Giovanni Salmistrari, è perplesso dalle dimissioni del commissario Vincenzo Nunziata. Dimissioni annunciate un mese prima.
«Non credo ai motivi personali - commenta Salmistrari - Nunziata deve aver visto o capito cose che sarebbe bene dicesse. Non capisco questa cosa, l'andarsene in silenzio. Il Consorzio, poi, oggi come oggi non è più un consorzio, non è gestito dalle imprese ma da commissari straordinari. Le imprese sono diventate esecutori di ordini e basta».
Qualche preoccupazione sui tempi e sull'opera rimane.
«Pensavo - continua - che l'avvento della Spitz desse una scossa un pelino più importante, anche se devo riconoscere che appena arrivata si è aperto lo scenario del Covid 19. Quello che si riesce a fare è molto poco».
Rimane un problema di sicurezza nei cantieri, dovuto soprattutto alla carenza delle mascherine, fino a poco tempo fa oggetti di cui nei luoghi di lavoro c'era grande abbondanza.

«Visto che c'è un coordinatore per la sicurezza - aggiunge - che si prende la responsabilità di prendere e pagare ogni procedura necessaria, se se vi saranno tutti i presidi che servono,a cominciare dalle mascherine che sono abbastanza introvabili, si potrà fare la prova di sollevamento. Poi, ci sarebbe una cosa da dire: nessuno si è preso la briga di dire quali mascherine devono essere usate sul luogo di lavoro tra persone sane. Il tunnel mi pare garantisca le condizioni di sicurezza - conclude - c'è un grosso problema invece sui trasporti. Inutile che gli operai stiano a distanza e poi viaggino in vaporetti e bus strapieni. Actv ha tagliato in maniera lineare e anche le corse pendolari invece di rafforzarle per ridurre i contatti. È un problema che c'è ancora». (m.f.)
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Il Gazzettino