IL MEDICOTREVISO «Sono sempre di più le persone colpite da arresto cardiaco improvviso che vengono salvate grazie alla diffusione dei defibrillatori e alle istruzioni date via...
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TREVISO «Sono sempre di più le persone colpite da arresto cardiaco improvviso che vengono salvate grazie alla diffusione dei defibrillatori e alle istruzioni date via telefono dalla centrale del 118. I defibrillatori sono importantissimi, e ne servirebbero ancora di più. In diverse occasioni abbiamo fatto praticare un massaggio cardiaco a qualcuno che non l'aveva mai fatto. È il risultato di un percorso intrapreso dalla Regione già nel 2009, che è stato recepito in toto dal Comune di Treviso».
A parlare è Maria Luisa Ferramosca, medico coordinatore del Suem118. Solo nel capoluogo della Marca sono stati installati 12 defibrillatori nelle piazze e lungo le strade. Più quelli negli impianti sportivi. «La Regione ha voluto mettere in sicurezza tutti gli atleti specifica il medico prevedendo l'obbligo della presenza di un defibrillatore in ogni impianto sportivo, a prescindere dal fatto che sia in corso o meno un'attività agonistica. I casi come quello del 15enne sono rari. Ma a volte ci sono disordini cardiaci non intercettabili attraverso gli accertamenti per l'attività sportiva».
Prossimamente nelle aree pubbliche verranno distribuiti altri defibrillatori. «Sono mappati dalla nostra centrale operativa spiega Ferramosca se c'è un arresto cardiaco improvviso per strada, siamo in grado di identificare il defibrillatore più vicino. E chiunque si trovi nelle vicinanze può contribuire a salvare la persona».
L'Usl si sta impegnando da tempo per insegnare le tecniche di primo soccorso per la rianimazione cardio-polmonare anche ai non addetti ai lavori. E chi non ha mai eseguito un massaggio cardiaco o non ha mai visto un defibrillatore può comunque fare la differenza in situazioni di emergenza. «Chiunque può fare il massaggio cardiaco e usare il defibrillatore chiarisce Ferramosca in caso si arresto cardiaco improvviso, la centrale del Suem118 mantiene un contatto costante con chi sta intervenendo».
M.Fav
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Il Gazzettino