Il medico: «Chiamati 180 ma 10 rifiutano AstraZeneca»

Il medico: «Chiamati 180 ma 10 rifiutano AstraZeneca»
IL MEDICOBELLUNO «Ho contattato circa 180 persone e una decina mi ha risposto che non vuole fare il vaccino di AstraZeneca. Un no categorico». Il dottor Fabio Bortot fa parte...

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IL MEDICO
BELLUNO «Ho contattato circa 180 persone e una decina mi ha risposto che non vuole fare il vaccino di AstraZeneca. Un no categorico». Il dottor Fabio Bortot fa parte della Medicina di Gruppo integrata Belluno-Dolomiti di Cavarzano. Quella, per intenderci, che a gennaio ha vaccinato 400 anziani nella sala della parrocchia e che giovedì cercherà di ripetere l'esperimento con le persone che hanno tra i 70 e i 79 anni. Ieri le prime chiamate e, di conseguenza, le prime resistenze. Il 5% ha rifiutato AstraZeneca. Un percentuale tutto sommato bassa, ma presente. «Sono gli effetti della pubblicità negativa fatta nell'ultimo periodo racconta il dottor Bortot Noi proviamo a convincerli ma non possiamo obbligare nessuno sono preoccupati. Quando abbiamo vaccinato gli ultra ottantenni hanno aderito tutti». In questo caso non si tratta di persone no-vax. Ma di una sottocategoria: i no-AstraZeneca vax. Il problema è solo il tipo di vaccino. Spiega Bortot che «con Pfizer direbbero di sì subito».

IL PIANO
Tuttavia c'è un buon 95% che il vaccino, invece, lo vuole fare: «Molti ci hanno ringraziato specificando che sarà come togliersi un peso». La vaccinazione della fascia d'età 70-79 è stata affidata ai medici di medicina generale che sono partiti subito a chiamare i loro pazienti, pescandoli dall'elenco a disposizione in ambulatorio. A Cavarzano se ne contano 1200, da cui vanno tolti coloro che sono già stati vaccinati, per altri motivi, o che non possono farlo per patologie importanti. Domani i medici contatteranno la Protezione civile per organizzare la giornata di giovedì. Sono attese circa 800 persone che per 12 ore di fila, dalle 8 alle 20, saranno vaccinate nella sala parrocchiale di Cavarzano. L'obiettivo è finirle in un giorno. La differenza, rispetto alla vaccinazione di massa di gennaio, è appunto il vaccino e quindi la sua preparazione. Al contrario di Pfizer, che deve essere conservato a temperature molto basse, AstraZeneca può rimanere a temperatura ambiente più a lungo. Perciò giovedì mattina saranno consegnati i vaccini alla Medicina integrata di Cavarzano che si occuperà di preparare le singole dosi e che domani invierà i suoi infermieri al San Martino per imparare al meglio il procedimento. «Da una fiala si ricavano 10 dosi chiarisce il dottor Bortot Bisogna estrarre 1 ml di liquido e ci vuole manualità. All'inizio magari avremo qualche problema ma riusciremo a portare a termine la vaccinazione». Riuscire a coprire con il vaccino anche questa categoria di persone permetterà di rallentare il contagio che, al momento, sta dilagando in tutta la provincia.
IL BOLLETTINO

Ieri sono stati comunicati dall'Ulss Dolomiti 94 nuovi positivi che portano il totale dei bellunesi con il covid a 1340. I ricoveri rimangono stabili a 80. Ci sono 59 pazienti covid in area sub-intensiva, 6 gravi nelle Terapie Intensive, 15 negli ospedali di comunità. La pressione maggiore sui reparti rimane in carico al San Martino di Belluno. Ma c'è un'altra pressione, che nasce nelle case, ed è quella psicologica. Il team psicologi dell'azienda sanitaria ha diffuso dei consigli per cercare di allentarla e per dormire meglio la notte. Intanto, nelle ore che precedono il sonno, sarebbe opportuno non leggere notizie riguardanti il covid, non fumare, non bere alcolici e non mangiare grosse quantità di zucchero. Potrebbe aiutare, invece, avere degli orari fissi, quindi alzarsi e andare a dormire sempre alla stessa ora, e andare a letto quando si ha effettivamente sonno senza preoccuparsi di non riuscire ad addormentarsi subito. DP
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Il Gazzettino