Il leone ancora espulso dalle tribune Poi la dedica delle pantere a Venezia

Il leone ancora espulso dalle tribune Poi la dedica delle pantere a Venezia
IL CASOCONEGLIANO Vincere, piangere di gioia e nel contempo pensare a chi le lacrime nelle stesse ore le sta versando perché ha perso tutto. Non una partita, ma la casa, la...

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IL CASO
CONEGLIANO Vincere, piangere di gioia e nel contempo pensare a chi le lacrime nelle stesse ore le sta versando perché ha perso tutto. Non una partita, ma la casa, la bottega, gli arredi. E allora, come foto ricordo di una giornata indimenticabile, alzare il vessillo col Leone di San Marco e, con quello, esprimere solidarietà e vicinanza ai veneziani colpiti dall'acqua alta. Così le Pantere dell'Imoco Conegliano hanno festeggiato sabato sera sul campo neutro milanese la vittoria sul Novara per 3-0, aggiudicandosi la Supercoppa di volley femminile. Una vittoria che non ha dimenticato, però, la solidarietà, tanto che a fine partita le ragazze di Daniele Sanatarelli hanno avuto in pensiero per Venezia.

Pantere per Venezia! Dopo la vittoria in Supercoppa l'Imoco Volley ha dedicato la vittoria alla popolazione veneziana in questo difficile momento, è stato il post pubblicato sui social.
IL RETROSCENA
Ma c'è un retroscena. A portare all'Allianz Cloud di Milano il Leone di San Marco era stato l'ex consigliere regionale Rolando Bortoluzzi, 66 anni, esponente della Lega in consiglio comunale a Mareno di Piave, nel trevigiano, nonché tifoso sfegatato dell'Imoco. Solo che stavolta, quando ha cominciato a sventolare la bandiera della Regione Veneto, mentre la moglie, poco distante, aveva quella della Serenissima Repubblica, è stato avvicinato da tre questurini. Perentori: «Tolga quella bandiera dagli spalti». «Erano tre agenti in borghese, una donna e due uomini ha raccontato Bortoluzzi - Ho chiesto di fornirmi un valido motivo per cui avrei dovuto levare la bandiera della mia Regione da un luogo in cui si stava disputando una manifestazione sportiva. Mi è stato detto che esiste un regolamento che lo imponeva. Io ho chiesto una risposta più dettagliata altrimenti mi sarei rifiutato di togliere il vessillo, ma gli agenti mi hanno detto che se non avessi obbedito sarebbero stati costretti a farmi un verbale. Per evitare che la situazione degenerasse ho abbassato la bandiera».
È un po' quello che è successo la settimana scorsa alla stadio Euganeo di Padova. E il riferimento è una disposizione sportiva in base alla quale negli stadi e nei palazzetti dello sport, se non c'è un'apposita autorizzazione, sono consentite solo bandiere con i colori sociali delle due squadre, oltre al tricolore. L'ex consigliere regionale, pur ubbidendo alle disposizioni dei questurini, non se l'è messa via: «Ho già informato il governatore Luca Zaia e il capogruppo della Lega a Palazzo Ferro Fini Nicola Finco». Il presidente dell'Imoco, Piero Garbellotto, sia pure con la dovuta prudenza, si è riservato di «approfondire» la vicenda: «Quella che Bortoluzzi ha portato al palasport milanese non è la bandiera dell'autonomia ma quella ufficiale della Regione Veneto. È come se sabato a Milano non si fosse potuta esporre quella della Lombardia».
L'OMAGGIO

Tant'è, la bandiera di Bortoluzzi alla fine l'hanno presa le Pantere per una foto ricordo dell'Imoco fresca di vittoria della Supercoppa. Trofeo che il club ha voluto appunto dedicare alla città di Venezia ferita dalle maree eccezionali di questi giorni. Le giocatrici di Conegliano hanno anche indossato, subito dopo la palla della vittoria schiacciata dalla padovana Paola Egonu, una maglietta dedicata al capoluogo veneto.
Luca Anzanello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino