IL FESTIVAL Il Censer ha indossato la veste di polo culturale cittadino grazie

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IL FESTIVALIl Censer ha indossato la veste di polo culturale cittadino grazie al Festival Tensioni. Alla prima edizione, la manifestazione inedita per format e contenuti, ha...

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IL FESTIVAL
Il Censer ha indossato la veste di polo culturale cittadino grazie al Festival Tensioni. Alla prima edizione, la manifestazione inedita per format e contenuti, ha puntato a tracciare le nuove rotte della geografia delle relazioni incrociando i linguaggi delle arti e la tecnologia. Tensioni ha proposto personaggi e artisti di grandezza assoluta, mostrando l'ex zuccherificio di viale Porta Adige e il Polesine come luogo in cui fermare il tempo.

UN ALTRO PUNTO DI VISTA
«La cifra distintiva di questo Festival - spiega il direttore artistico Claudio Ronda - è di raggruppare una serie di esperienze qualificanti, risultato di ricerca e sperimentazioni personali sul campo. La logica è quella del teatro, cioè una comunità di professionalità che lavora assieme con l'obiettivo di comunicare la propria esperienza alle persone, lasciando un messaggio che possa essere rielaborato dal pubblico: non arte fine a se stessa. Il senso principale del festival è ribadire che c'è sempre un'altra possibilità, un altro punto di vista».
Tensioni è stato organizzato da La Fabbrica dello zucchero, la startup culturale nata da Ente Rovigo Festival e Associazione Balletto Città di Rovigo. Ha messo in cartellone 11 talk, sei laboratori e 14 spettacoli musicali in rapida successione tra sabato e domenica, insieme a due mostre visivo-fotografiche, un'istallazione tecnologica e alle performance di artisti, anche lungo la ciclopedonale dalla stazione ferroviaria al Censer.
Giovanni Anversa, vicedirettore di Rai 3, ha parlato di come recuperare la fisicità delle relazioni umane nell'epoca della comunicazione digitale. Il geografo e filosofo Franco Farinelli ha puntato lo sguardo sull'evoluzione del concetto di mobilità, chiedendo quanto gli algoritmi online e quanto la geografia possano contribuire a promuovere nuove relazioni. Luisa Fabrizi con l'installazione To-not-disappear ha esplorato l'interazione tra uomo e macchina mostrando che ogni persona conserverà la propria immagine solo fino a quando avrà fiato per urlare la propria identità, altrimenti è destinata a diventare il fantasma di sé.

Sono stati protagonisti del Festival Tensioni, tra gli altri, anche Marta Loddo, La band Mattatoio 5 e l'attore Vasco Mirandola, Serena Brancale, i Romea, Dimartino, Matteo Mayda, Matteo Guidi, Laura De Nicolao e Claudio Pisa della Compagnia Fabula Saltica, AlphaZtl, Bruno Mastroianni, la Compagnia Teatro Amico, Alessandro Inserra e Nicolò Terminio. Anche i Fridays for future Rovigo hanno partecipato alla manifestazione, che per i volontari della classe terza A del liceo Celio-Roccati è stata una preziosa occasione per sperimentare l'alternanza scuola-lavoro.ù
Nicola Astolfi
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Il Gazzettino