IL DISCO «Il nostro rapporto? Potrà solo peggiorare durante il tour»,

IL DISCO «Il nostro rapporto? Potrà solo peggiorare durante il tour»,
IL DISCO«Il nostro rapporto? Potrà solo peggiorare durante il tour», scherzano Shel Shapiro & Maurizio Vandelli, la strana coppia di eterni rivali (dai tempi dei The Rokes e...

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IL DISCO
«Il nostro rapporto? Potrà solo peggiorare durante il tour», scherzano Shel Shapiro & Maurizio Vandelli, la strana coppia di eterni rivali (dai tempi dei The Rokes e dell'Equipe 84, di cui erano i rispettivi leader), oggi quasi amici, alla vigilia dell'uscita del loro primo disco insieme che è anche un progetto artistico di medio-lungo termine e porta in dote una serie di live. Con un titolo ombrello, Love and Peace, che è tutto un programma, a partire proprio dalle personalità, diverse e apparentemente incompatibili, dei protagonisti: l'uno (Shapiro) più pacato e filosofo, l'altro «urticante» (definizione del socio) e fumino. Ma «molto bravo». Mai d'accordo su nulla, «forse ci prenderemo per i fondelli, ma una cosa è certa: insieme sul palco abbiamo una grande energia, perché non rinunciamo a essere chi eravamo quando avevamo vent'anni e la voglia di spaccare il mondo con la nostra musica».

L'INCONTRO
Parola di Vandelli, il cui primo incontro ravvicinato con Shapiro risale al febbraio del 1965, allorché entrambe le loro band furono chiamate a Roma per inaugurare il mitico Piper: «Entrai in camerino e gli proposi di fare un pezzo insieme, alla fine dei rispettivi concerti. E lui, alzando appena gli occhi, mi rispose testualmente nessuno può venire a dire a me cosa fare o non fare», ricorda il cantante modenese imitando alla perfezione l'inconfondibile accento del collega britannico, rimasto identico dopo una vita in Italia. Il frutto del loro incontro odierno è un bel disco Sony prodotto da Diego Calvetti che fonde i lori percorsi paralleli, rappresentativi di un pezzo di storia della musica del nostro paese, spesso intrecciato (lato Vandelli) con i destini della coppia Mogol/Battisti. Il viaggio nella memoria comprende 13 brani che sono quasi tutte hit, riarrangiate lasciando ben riconoscibile il sound originale: Che colpa abbiamo noi; Tutta mia la città; Un angelo blu; Bang bang; È la pioggia che va; Io ho in mente te; Bisogna saper perdere; Io vivrò senza te; You raise me up, When you walk in the room; Piangi con me; Nel cuore e nell'anima; 29 settembre.
IL CONCERTO

«In concerto ne faremo molti di più, attingendo a tutto il nostro repertorio, alternandoci, cantando insieme e scambiandoci i brani», promettono i due rocker, che si preparano a un tour impegnativo prodotto da Trident con la regia di Roberto Manfredi. Dopo una serie di instore di presentazione del disco, pubblicato anche in vinile, «partiremo il 10 dicembre da Firenze, toccheremo Roma, Torino, Bologna, Milano e faremo due date a gennaio nel Nord-est: il 20 al Geox di Padova e il giorno seguente a Udine». Con queste premesse e puntando su un pubblico condiviso, che li segue da sempre, «a prescindere», Shapiro & Vandelli immaginano un set pieno di musica, luci e strumenti, «sette compresi noi due che ce la caviamo ancora con la chitarra. Occasionalmente potranno esserci degli ospiti ma non è un elemento su cui puntiamo». Un ponte con i ragazzi di oggi nel mix generazionale dei concerti non lo ritengono impossibile, «anche se è poco probabile». Loro, però, i giovani li ascoltano: «Mi piacciono i Maneskin e i The Kolors», rivela Shel. «Io trovo molto buono il lavoro di The Giornalisti», gli fa eco Maurizio.
Paolo Crespi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino