Il consigliere che salva le chiese: «I segni dell'acqua sono devastanti»

Il consigliere che salva le chiese: «I segni dell'acqua sono devastanti»
LA TESTIMONIANZACADONEGHE Gli stivali nello zaino, un paio di guanti e qualche straccio in tasca. Destinazione: Venezia. Enrico Steffani, 24 anni, una laurea in Governo delle...

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LA TESTIMONIANZA
CADONEGHE Gli stivali nello zaino, un paio di guanti e qualche straccio in tasca. Destinazione: Venezia. Enrico Steffani, 24 anni, una laurea in Governo delle Amministrazioni e consigliere comunale di maggioranza a Vigodarzere (Forza Italia) nel primo pomeriggio di domenica è partito per unirsi al gruppo dei cosiddetti Angeli dell'acqua che attraverso le chat su Telegram hanno creato una fitta rete di volontari per coordinare di pulizia e raccolta dei rifiuti.

«Mi sono iscritto alla chat e da giorni stavo pensando di andare a dare una mano racconta Enrico . Alla fine domenica mattina mi sono deciso e nel primo pomeriggio ha preso il treno per Venezia. Sono arrivato alla stazione di Santa Lucia alle 14.30 e mi sono diretto verso il ponte di Calatrava dove mi sono incontrato agli altri volontari con i quali ci eravamo dati appuntamento. Quando sono sceso dal treno la marea stava calando e quindi ci siamo potuti spostare a piedi senza problemi. Attorno a me ho visto il disastro e i segni devastanti lasciati dall'acqua salata. Una scena impressionante: sapevo a cosa andavo incontro perché avevo visto foto e servizi, ma vedere con i miei occhi gli effetti dell'alta marea è stato diverso».

Appena raggiunto il gruppo, Enrico si è diretto verso la chiesa di San Polo, fondata nel IX secolo, che conserva dipinti di Jacopo Tintoretto e Giambattista Tiepolo. «Mentre attraversavamo le calli racconta ancora Enrico siamo stati salutati dai veneziani che ci ringraziavano e ci applaudivano perché eravamo arrivati a dare una mano. Nella chiesa, dopo aver tolto l'acqua di mare, abbiamo bagnato il pavimento con acqua dolce e poi lo abbiamo lavato. Purtroppo in diversi punti dei muri ci sono vistose fessure e a tratti l'intonaco si sta scrostando». Dopo circa due ore, il gruppo si è spostato verso la chiesa di Santa Maria dei Carmini, anche chiamata Santa Maria del Carmelo o comunemente I Carmini, fondata nel 1597, che si trova nel sestiere di Dorsoduro e si affaccia su Campo dei Carmini. «In questa chiesa la situazione era ben peggiore e i danni dell'acqua ormai sono permanenti», dice ancora il consigliere Stefani e infatti eravamo una cinquantina di ragazzi al lavoro. Di fronte alle difficoltà e alle emergenze non bisogna mai tirarsi indietro e darsi da fare con le azioni, perché con le parole sono capaci tutti. Ho trovato una Venezia che, nonostante la devastazione, ha voglia di tirarsi su, di ripartire e di sistemare e, soprattutto, di non piangersi addosso».
Lorena Levorato
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Il Gazzettino