IL CONCORSO Sul petto il numero 62, quello di gara della figlia. Dalla tribuna

IL CONCORSO Sul petto il numero 62, quello di gara della figlia. Dalla tribuna
IL CONCORSOSul petto il numero 62, quello di gara della figlia. Dalla tribuna del palasport di Jesolo hanno trepidato tanto quanto lei e come lei gioito. «Noi abbiamo ricevuto...

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IL CONCORSO
Sul petto il numero 62, quello di gara della figlia. Dalla tribuna del palasport di Jesolo hanno trepidato tanto quanto lei e come lei gioito. «Noi abbiamo ricevuto molto dall'Italia, ed ora questo successo lo dedichiamo a tutti gli italiani». A parlare, con gli occhi ancora lucidi per la felicità, è Rosy Fernando, 55 anni, casalinga, e Sajith Francis Ungamandadige, 59 anni, operaio in una fabbrica di mobili, la Bonaldo, a Villanova di Camposampiero, dove vivono. Sono la mamma ed il papà di Sevmi, la ventenne che venerdì notte nell'80^ edizione di Miss Italia, a Jesolo, ha conquistato il terzo posto assoluto e la fascia nazionale di Miss Sorriso. La loro è una storia come tante che accomunano grandi città e piccole comunità di provincia. Dal lontano Sri Lanka, per cercare una vita migliore, trent'anni fa il papà di Sevmi è giunto in Italia. Si è dato da fare e poi, quando le condizioni lo hanno permesso, dallo Sri Lanka è arrivata la figlia primogenita Sandreka e la moglie. La ragazza studia, anche a Londra, dove conosce il fidanzato. Oggi ha trent'anni e ad ottobre si sposerà nella terra d'origine dove continuerà a vivere. Anche mamma Rosy ha sempre lavorato. A Padova vent'anni fa è nata Sevmi, diploma di estetista, per lei il desiderio di impegnarsi nel lavoro subito, mettendo da parte i libri. Tutti hanno la cittadinanza italiana.

ACCOGLIENZA
«Un paese che ci ha accolti molto bene e dove abbiamo trovato tanti amici. I colleghi di lavoro hanno fatto anche una cena tutti assieme per votare Sevmi - spiega il papà -. Un bel gesto, come quello della comunità dello Sri Lanka che si ritrova a Padova. Molto felice dell'esperienza di Sevmi come pure anche i nostri parenti distanti».

Pochi giorni prima del concorso ecco le critiche a Sevmi perchè non rappresenterebbe il canone di bellezza italiana. «Ci sono rimasta molto male, avevo paura per lei, che questo influisse sulla sua concentrazione al concorso - spiega mamma Rosy -. Lei invece mi ha rassicurata dimostrando grande maturità e forza ed ha avuto ragione visto com'è andata a finire». «Ci sono ancora questi stereotipi, non dobbiamo nascondercelo - dicono i coniugi -. È capitato negli anni passati, capita ancora, ma senza dubbio si tratta di persone che non conoscono la realtà, che hanno una visione limitata del mondo e della vita. A volte il commento negativo o il comportamento diverso verso di noi fa male, ma abbiamo la dimostrazione nella nostra vita qui che l'Italia non è questa». Del resto il fidanzato di Sevmi è di Campodarsego, ha 21 anni, ed è nato in Italia. Guida le moto da cross ed è il primo tifoso, assieme ai genitori, della sua bella. «Tante persone hanno condiviso la nostra felicità e li ringraziamo. Questo è un altro segno di come non ci si debba fermare agli stereotipi - evidenzia Sajith - ma integrarsi com'è giusto che sia. Proprio per questo a Padova durante il mandato di Flavio Zanonato, non avevo ancora la cittadinanza, sono stato uno dei componenti della Commissione per la rappresentanza delle cittadine e dei cittadini stranieri residenti». Una vita certamente non semplice nei primi anni, ma che ora, anche attraverso una manifestazione di spettacolo che è anche un po' lo specchio sociale dell'Italia, ha dato i suoi risultati migliori. «Paura che Sevmi ora si esalti? No, resterà sempre con i piedi per terra, e soprattutto con il suo bel sorriso che le viene prima di tutto dal cuore».
Michelangelo Cecchetto
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Il Gazzettino