Il cda dell'Ateneo blinda le spese dei suoi dirigenti

Il cda dell'Ateneo blinda le spese dei suoi dirigenti
LA DECISIONEPADOVA Porta la firma di ieri, ma la seduta in cui è stato approvato il testo pone le basi nel settembre scorso, ben prima dello scandalo che giusto una settimana fa...

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LA DECISIONE
PADOVA Porta la firma di ieri, ma la seduta in cui è stato approvato il testo pone le basi nel settembre scorso, ben prima dello scandalo che giusto una settimana fa ha travolto l'Università di Padova con l'arresto (ai domiciliari) dell'ormai ex dirigente dell'Area Edilizia e Sicurezza del Bo, l'ingegner Ettore Ravazzolo, accusato di corruzione per aver appaltato lavori di piccola manutenzione a ditte di amici, in cambio di ristrutturazioni gratis nella sua casa. Ed è così che il documento approvato ieri in Consiglio di amministrazione di Ateneo e che riguarda l'attuazione del nuovo regolamento di Ateneo per l'amministrazione, la finanza e la contabilità.

Il che, tradotto, vuol dire il tetto alle spese da parte dei dirigenti. Che ora avranno un doppio filtro prima di vedere approvate le loro determine. Provvedimenti che riguardano, quasi tutti, le rimodulazioni che determinano variazioni tra budget economico e budget degli investimenti assegnati alle strutture dirigenziali e ai centri autonomi di gestione che passano dal placet singolo del Cda dell'Ateneo (o del direttore generale) ai vari direttori delle aree fino a una soglia di 40 mila euro, per poi diventare terreno decisionale del direttore generale dell'Università. Che dovrà decidere in prima persona fino alla soglia di 100 mila euro e passare la mano al Consiglio di amministrazione del Bo in caso di variazioni tra budget economico e budget degli investimento che siano superiori ai 100 mila euro. Un nuovo regolamento che, per dirla con le parole usate dal dg Alberto Scuttari durante la conferenza stampa con cui il Bo ha messo in chiaro la propria posizione sull'arresto dell'ex direttore dell'Area edilizia e sicurezza (l'interim, al momento, è proprio di Scuttari in attesa che la palla passi nelle mani di Giuseppe Olivi), «vuole portare maggiore chiarezza negli appalti banditi dal Bo. L'obiettivo è diventare un palazzo di vetro», aveva fatto notare il direttore generale, supportato dal rettore Rosario Rizzuto. Ed è proprio questa la direzione in cui si muove il nuovo regolamento approvato ieri pomeriggio all'unanimità dal Consiglio di amministrazione di via VIII settembre. Che dopo lo scandalo degli appalti dati agli amici, ora vuole fare chiarezza anche nelle regole per ogni singola variazione di budget.
N.M.
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Il Gazzettino