IL CASOVERONA «Ho dovuto disporre la sospensione della giornata di studio Richiedenti asilo. Orientamento sessuale e identità di genere, prevista per il 25 maggio, rinviando...
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VERONA «Ho dovuto disporre la sospensione della giornata di studio Richiedenti asilo. Orientamento sessuale e identità di genere, prevista per il 25 maggio, rinviando l'approfondimento dei suoi contenuti scientifici a data da destinarsi». Lo ha annunciato, ieri, il rettore Nicola Sartor, rinviando l'incontro per motivi di ordine pubblico. Una cosa che non accadeva, all'Università di Verona, dai tempi delle Brigate Rosse. Solo che stavolta a impedire una giornata di studi sono stati gli esponenti della Destra Veneta. A suggerire al rettore di rinviare l'appuntamento sarebbe stata la Digos.
LA POLEMICA
L'incontro, una giornata di studio sulle migrazioni lgbti ed in particolare sulla legge europea che prevede il diritto di asilo per immigrati perseguitati nei Paesi d'origine per il loro orientamento sessuale, organizzata dal dipartimento di scienze giuridiche, era riservato agli studenti. Solo che è bastato il manifesto del convegno per scatenare i giovani padani, guidati da Alberto Todeschini e rappresentati in consiglio comunale dal vicesindaco e onorevole Vito Comencini: «Dispiace che l'università di Verona sia stata contaminata, in un colpo solo, dai virus della propaganda filoimmigrazionista e della propaganda gender». E poi Forza Nuova che ha iniziato a iscrivere suoi attivisti all'incontro (lo si è capito perché l'email richiesta rimandava sempre a quella del movimento di ultradestra). Per risposta sono iniziate ad arrivare iscrizioni di rappresentanti dell'estrema sinistra.
«L'evento è uscito dall'ambito scientifico per diventare terreno di contrasto e soprattutto di ricerca di visibilità per diversi attivisti di varia estrazione», sottolinea il rettore nel suo comunicato - L'Università non può prestarsi a strumentalizzazioni». Tutto sospeso.
Massimo Rossignati
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino