IL CASO UDINE Fa caldo ed è boom di chiamate al numero regionale anti caldo.

IL CASO UDINE Fa caldo ed è boom di chiamate al numero regionale anti caldo.
IL CASOUDINE Fa caldo ed è boom di chiamate al numero regionale anti caldo. In meno di tre mesi, dal primo giugno al 18 agosto, sono salite a 2.362 le chiamate che il call center...

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IL CASO
UDINE Fa caldo ed è boom di chiamate al numero regionale anti caldo. In meno di tre mesi, dal primo giugno al 18 agosto, sono salite a 2.362 le chiamate che il call center regionale ha effettuato nell'ambito del progetto della Regione per prevenire gli effetti indesiderati delle ondate di calore. Il servizio, gestito da Televita con la direzione contrattuale dell'Azienda regionale di Coordinamento per la Salute, contatta le persone indicate come potenzialmente fragili e fornisce i consigli utili per contrastare le possibili conseguenze indesiderate. Se il caldo continuerà a insistere anche nella nostra regione, quest'anno le chiamate potrebbero salire a 2.500 e oltre

L'attività di supporto per la prevenzione degli effetti indesiderati delle ondate di calore è prevista, secondo il progetto regionale, dal primo giugno al 31 agosto. Se, poi, dovessero verificarsi altre ondate, la Regione potrebbe decidere di prolungare il servizio che negli anni passati era attivo fino al 15 settembre.
CHIAMATE IN AUMENTO
«Quest'anno le chiamate sono state più numerose rispetto al 2018 e questo in base al numero di ondate di calore spiega Nicola Rozier, responsabile del servizio ; il numero di utenti rimane lo stesso, circa 1.200, ma siamo noi a contattarli più volte». Se un'ondata di calore dura tre giorni, ad esempio, l'utente fragile inserito nel database viene contattato tre volte
«Ci sono state estati in cui le chiamate erano ben più numerose, ma quest'anno possiamo dire di averne fatte molte di più dello scorso anno».
Nel momento in cui l'utente viene contattato, da operatori «tutti formati ed esperti», si verifica il suo stato di salute, poi, in caso di necessità, si contatta la guardia medica o il 112, secondo la gravità del caso. Ebbene, su oltre 2.300 chiamate, in alcun caso c'è stata la necessità di un intervento sanitario: «Siamo sempre riusciti a prevenire sottolinea Rozier e la prevenzione funziona».
IL CALL CENTER REGIONALE
A funzionare, come confermano da Televita, è anche la promozione fatta dall'amministrazione regionale che mette a disposizione strumenti non destinati a rimanere inutilizzati. Se fino a 20 giorni fa erano 200 le chiamate, fatte stavolta dai cittadini al call center regionale, in soli venti giorni sono quasi raddoppiate e ad oggi sono 360, «decisamente in aumento rispetto agli anni precedenti - conferma il responsabile del servizio : qualcuno chiama per indicare un parente o se stesso per l'inserimento nel nostro database, ma è una percentuale molto bassa perché, in questo caso, i medici di medicina generale fanno una prevenzione iniziale segnalando i soggetti più fragili. La maggior parte delle telefonate spiega la riceviamo per richiesta di consigli utili e comportamenti da tenere durante le ondate di calore. E così si evita l'accesso in ospedale».
PRONTO SOCCORSO
Una prima piccola battaglia, l'assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi sembra averla vinta, quella di cercare di cambiare la cultura sanitaria di questa regione e mettendo a disposizione servizi facilmente accessibili dalla popolazione, servizi che funzionano e sgravano i pronto soccorso dalla marea di codici bianchi che ancora affollano gli ospedali.
Dati certi non è possibile averne, ma per farsi un'idea del cambio di mentalità, basta guardare una delle principali porte d'accesso ospedaliere della regione: il pronto soccorso del Santa Maria della Misericordia di Udine. Per quanto difficile scindere i dati di accesso, dall'ospedale arriva conferma che nell'ultimo periodo non si sono verificati sovraffollamenti e, comparando i ricoveri nelle mediche dal pronto soccorso, i dati sono in linea con il resto dell'anno.

Parte del merito si potrà certamente dare agli impianti di condizionamento installati nelle case, ma quest'anno è visibile il risultato ottenuto dal Piano caldo, con l'auspicio che l'anticiclone africano esaurisca presto i suoi effetti.
Lisa Zancaner
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino