IL CASO TREVISO Se si parla di ladri di biciclette, la polizia locale fa sul

IL CASO TREVISO Se si parla di ladri di biciclette, la polizia locale fa sul
IL CASOTREVISO Se si parla di ladri di biciclette, la polizia locale fa sul serio. Lo dimostra quanto accaduto ieri pomeriggio nel cuore del centro storico, tra piazzetta Aldo...

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IL CASO
TREVISO Se si parla di ladri di biciclette, la polizia locale fa sul serio. Lo dimostra quanto accaduto ieri pomeriggio nel cuore del centro storico, tra piazzetta Aldo Moro e corso del Popolo. Gli agenti della centrale operativa impegnati nel controllare cosa accade ai quattro angoli della città attraverso le videocamere sparse un po' ovunque, hanno notato due giovani nigeriani in bicicletta fermi a poca distanza da piazza dei Signori. Quelle bici assomigliavano tremendamente a due modelli rubati in settimana. I rispettivi proprietari avevano sporto regolare denuncia, lasciando anche una foto del velocipede sottratto. E con queste foto in mano, ai vigili è venuto il sospetto che quelle inquadrate dagli occhi elettronici fossero proprio le bici rubate. Quindi, seguendo le ultime direttive date dal comandante Andrea Gallo che intende contrastare questi reati forse piccoli ma particolarmente odiosi, è scattato un mini-blitz.

VERIFICHE
Su piazza Aldo Moro sono quindi state dirottate due pattuglie, di cui una in borghese. Gli agenti hanno verificato se i mezzi in questione fossero quelli rubati. Ma le verifiche hanno portato a un nulla di fatto: i modelli individuati dai vigili erano molto simili a quelli spariti - stessa marca, colore e tipologia - ma non erano gli stessi. I proprietari interpellati lo hanno potuto accertare con sicurezza prendendo come punti di riferimento alcune caratteristiche dei loro mezzi che non comparivano in quelli in mano alla polizia locale. Questo però non è bastato ad alleggerire la pressione sui due ragazzi nigeriani. Durante il controllo dei documenti, uno dei due risultava sprovvisto di permesso di soggiorno. Sono state necessarie ulteriori verifiche per arrivare a capo della situazione: non si trattava di un clandestino, ma semplicemente di un richiedente asilo che aveva fatto domanda di rinnovo ed era ancora in attesa di una risposta. Entrambi sono infine stati rilasciati.
P. Cal.
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Il Gazzettino