IL CASOPORDENONE Una frase offensiva, minacciosa, scritta con il colore nero sparato da una bomboletta spray. Una vetrina, quella della pizzeria Da Leo, in via Caboto a Pordenone,...
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PORDENONE Una frase offensiva, minacciosa, scritta con il colore nero sparato da una bomboletta spray. Una vetrina, quella della pizzeria Da Leo, in via Caboto a Pordenone, che oltre alle minacce di morte nei confronti del titolare, ieri mattina ospitava anche un'offesa a sfondo razziale. Zingaro, c'era scritto. E infine una croce, disegnata sulla porta d'ingresso del locale. E di fronte a questo scenario che ieri mattina si sono trovati di fronte i titolari - di origine albanese - della pizzeria al trancio. «E siamo scoppiati subito a piangere», hanno raccontato.
Avvisati da alcuni vicini, verso le sette del mattino, si sono precipitati di fronte al loro locale e dopo aver letto le scritte, violente e minacciose, hanno chiamato la polizia. Gli agenti della Squadra Volante sono intervenuti in via Caboto e hanno raccolto la testimonianza dei proprietari della pizzeria al trancio, i quali hanno presentato la denuncia agli agenti stessi. Chi ha imbrattato la vetrina della pizzeria al trancio Da Leo voleva mandare un messaggio oppure offendere a titolo gratuito? Le indagini, contro ignoti, cercheranno di chiarire soprattutto questo aspetto. Dopo una mattinata passata a ripulire la vetrina e a cancellare sia le scritte che la cro ce, la pizzeria al trancio ha riaperto le porte ai clienti. «Non è il massimo ricevere un regalo del genere, hanno detto i titolari. Siamo amareggiati, ma non spaventati. Abbiamo subito chiamato le forze dell'ordine, che ringraziamo per l'intervento. Andremo avanti, anche se la visione della vetrina in quelle condizioni è stata una brutta botta». Il locale è rimasto aperto anche ieri sera.
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Il Gazzettino