IL CASOPORDENONE «Era la prima volta che perdevo le staffe, non avrei mai fatto del male alla mamma o alla mia sorellina». Così si è giustificato il ventenne allontanato dalla...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PORDENONE «Era la prima volta che perdevo le staffe, non avrei mai fatto del male alla mamma o alla mia sorellina». Così si è giustificato il ventenne allontanato dalla casa familiare con un divieto di avvicinamento che lo costringe a restare a una distanza di 500 metri dall'abitazione. A rivolgersi ai carabinieri della stazione di Pordenone era stata la stessa madre, dopo che il figlio l'aveva minacciata («Non farmi arrabbiare sennò vi ammazzo»). Un passo doloroso, ma necessario per indurre il ragazzo a ricontattare il Sert e a riprendere la terapia che stava seguendo per disintossicarsi dalle sostanze stupefacenti che assume. Il ragazzo, interrogato dal gip Monica Biasutti, ha ammesso che di avere problemi legati alla tossicodipenza. In questi giorni ha trovato rifugio dalla nonna, non ha altri posti dove andare. «Sto cercando di fargli capire - spiega l'avvocato Alessandro Magaraci - che l'unico modo per recuperare il rapporto con la madre è quello di ricominciare a frequentare il Sert, ne va del suo bene». Il Codice rosso era scattato per il reato di minacce gravi nei confronti della famiglia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino