IL CASO CHIOGGIA È scomparso tra le acque del mare di Chioggia, sotto gli

IL CASO CHIOGGIA È scomparso tra le acque del mare di Chioggia, sotto gli
IL CASOCHIOGGIA È scomparso tra le acque del mare di Chioggia, sotto gli occhi dell'amico. Un 68enne di Adria (Rovigo), sommozzatore, non è più tornato in superficie dopo...

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IL CASO
CHIOGGIA È scomparso tra le acque del mare di Chioggia, sotto gli occhi dell'amico. Un 68enne di Adria (Rovigo), sommozzatore, non è più tornato in superficie dopo un'immersione. Guardia costiera e vigili del fuoco l'hanno cercato per ore, senza sosta, dal primo allarme (intorno alle 11.30) fino al tramonto. Dell'uomo, però, nessuna traccia. E le speranze di salvarlo, a questo punto, sono appese a un filo sottilissimo.

L'ESCURSIONE
L'uomo era uscito in barca, alle Tegnue, insieme a un amico. Il 68enne ha iniziato le sue immersioni, cinque chilometri circa al largo di Chioggia. A un certo punto è emerso, ha cercato di salire sulla barca ma non ci è riuscito. «Mi sento male», è riuscito a dire cercando di chiedere aiuto. L'amico, però, non è riuscito a soccorrerlo in tempo e l'uomo si è inabissato senza più riuscire a tornar in superficie. Immediato l'allarme alle forze dell'ordine per muovere in tempi rapidi la macchina dei soccorsi: sul posto sono accorsi tre motoscafi della capitaneria di porto di Chioggia e una dei vigili del fuoco, il nucleo sommozzatori di guardia costiera e pompieri e gli elicotteri dei due corpi più, in supporto, un aereo della capitaneria.
RICERCHE VANE
Ore e ore a setacciare il mare, con particolare attenzione al punto in cui è stato trovato un parabordo collegato al fondo con una cima, utilizzata dal sub per come guida per le immersioni. Il malore l'avrebbe colto all'improvviso, e l'uomo sarebbe risalito rapidamente. Nonostante l'imponente spiego di forze, non è stato possibile trovarlo. Le ricerche riprenderanno, appunto, questa mattina all'alba.
Il mare non dà scampo: motivo per cui gli addetti ai lavori sanno che le speranze di ritrovare il 68enne in vita sono quasi nulle. L'ultimo precedente quello dello scorso giugno, Fabio Perini, 34 anni, appartenente a una famiglia di pescatori, caduto da una barca durante una battuta di pesca. Ci vollero mesi (da dicembre a marzo) per trovare invece il corpo di Endri Febo, altro pescatore vittima di uno scontro tra barchini.
Nel caso di 68enne adriese non è chiaro che cosa possa aver provocato il malore. Se sia, cioè, risalito rapidamente perché aveva cominciato a sentirsi male o se invece la sua risalita troppo veloce possa essere stata la causa stessa del malessere. Pur non avendo dettagli precisi sulla dinamica, però, la seconda ipotesi sarebbe da scartare: a quanto ricostruito dagli investigatori della capitaneria, l'uomo è un sommozzatore esperto, con numerose immersioni alle spalle. Sembra impossibile, quindi, che possa aver trascurato delle procedure elementari. Tutti approfondimenti che potranno essere affrontati comunque in un secondo momento. La priorità, ovviamente, adesso è quella di trovare il 68enne.

Davide Tamiello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino