IL CASO BELLUNO La targa di Loris Tormen è stata rotta. Ieri mattina era

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IL CASOBELLUNO La targa di Loris Tormen è stata rotta. Ieri mattina era a terra, davanti al giardinetto intitolato a lui, il bibliotecario gentile, amante del teatro e delle...

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IL CASO
BELLUNO La targa di Loris Tormen è stata rotta. Ieri mattina era a terra, davanti al giardinetto intitolato a lui, il bibliotecario gentile, amante del teatro e delle buone letture. Brutta conseguenza di una delle tante nottate brave a cui i residenti di via Sottocastello ormai sono fin troppo abituati. «La sostituiremo con una nuova, ribadiremo che quello è il giardino di Loris» dichiarava ieri, saputa la notizia, Guido Beretta, del gruppo di amici che un paio di anni fa ha deciso e chiesto al Comune di poter intitolare a Tormen il giardinetto dietro Palazzo Rosso. Certo, con pochi euro il cartello si sostituisce, ma di fatto resta l'amarezza e Beretta non ne fa mistero. «Mi dispiace dirlo, ma me l'aspettavo commenta perché vedendo come si comportano ultimamente i ragazzi, il degrado dilagante e la difficoltà ad arginarlo potevo immaginare che prima o poi qualcuno avrebbe rovinato qualcosa in quel luogo». Beretta non fa drammi per la panchina imbrattata, comprende e quasi si interisce. «Va bene se i ragazzi vogliono scriverci sopra, un arredo urbano appartiene alla collettività che se lo deve vivere», aggiunge. L'arredo in questione è un manufatto in legno a metà tra una panchina del parco e un palcoscenico. È stato posato all'interno di quel giardino dove Loris amava trascorrere le pause pranzo con i suoi libri. E da quel palco l'assessore alla cultura Marco Perale vorrebbe ripartire per ribadire a chi appartiene, nella memoria, il luogo. «Risistemeremo di sicuro la targa assicura e magari quella sarà l'occasione per organizzare un evento in sua memoria. Pur essendo un intellettuale, Tormen non disdegnava di fingersi quasi un marginale, perciò non sarebbe nel suo carattere puntare il dito contro chi ha compiuto questo gesto. Noi naturalmente condanniamo ogni vandalismo, ma siamo anche convinti di come telecamere e controlli funzionino fino a un certo punto. La vera svolta sta nell'educazione dei ragazzi».

A.Tr.
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Il Gazzettino