IL CANTIERE PORDENONE Chiusura completa per circa 70 giorni, auspicabilmente

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IL CANTIERE

PORDENONE Chiusura completa per circa 70 giorni, auspicabilmente durante l'estate, per il primo tratto di via Cappuccini che sarà interessato dai lavori di riqualificazione. Per il controverso intervento di cui è stato approvato nei giorni scorsi il progetto definitivo si avvicina ora il tempo dei cantieri e dei disagi, considerato che l'invasività dei lavori non consentirà soluzioni alternative. La parte relativa ai sottoservizi sarà quella più complicata, sia per le conseguenze sull'organizzazione del cantiere, sia per il destino dei tigli: «Non sarà possibile, almeno per una parte dei lavori, mantenere la strada aperta durante l'esecuzione delle opere - ha spiegato ieri in commissione l'ingegner Andrea Brusadin -. L'entità dell'intervento comporterà scavi consistenti non solo longitudinalmente, ma anche trasversalmente, per il collegamento di tutte le utenze, e saranno scavi anche dell'ordine di tre metri e mezzo». Non solo, gli stessi scavi «inevitabilmente comprometteranno in maniera definitiva tutti gli apparati radicali delle piante. Ma queste modalità di intervento - ha precisato Brusadin - non possono essere sostituite da altre tecniche meno invasive, perché comunque sarebbe necessario produrre gli scavi trasversali. L'invasività dell'intervento è conclamata e non consente strategie alternative». Quanto ai tempi, «vorremmo far partire il cantiere nel periodo estivo - spiega l'assessore Cristina Amirante -, se la gara d'appalto lo permetterà, chiudendo completamente la viabilità fra via Candiani e via Pola durante le vacanze scolastiche, per impattare il meno possibile. Ci proveremo. Questo per un periodo compreso tra 60 e 90 giorni: poi, con le deviazioni attraverso via Candiani e via Fontanazze, sarà possibile riuscire a gestire quantomeno una corsia di traffico». I sottoservizi comprenderanno fra l'altro la realizzazione delle fognature nere, uno degli adempimenti obbligatori da parte delle amministrazioni: «Sarà un intervento immediatamente operativo e consentirà di risanare una parte degli scarichi attualmente non allacciati al depuratore, ma alle condotte per acque piovane che confluiscono in una roggia e non sono trattate». Si farà poi la predisposizione per la banda larga, e si rifarà l'impianto di pubblica illuminazione, che sarà predisposto prevalentemente sul lato sud di via Cappuccini, con un rinforzo in corrispondenza di tutti gli attraversamenti pedonali. Alle perplessità dell'opposizione sulla scelta di abbattere tutti i 36 tigli, Amirante replica che erano inevitabili: «Abbiamo deciso di togliere tutti gli alberi perché non c'è una tecnica alternativa e di certo non lo facciamo per la pista ciclabile, che non sarebbe stato un motivo sufficiente per sacrificare 36 tigli».

Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino