IL BILANCIO PADOVA Ancora diciassette nuovi casi di coronavirus in provincia

IL BILANCIO PADOVA Ancora diciassette nuovi casi di coronavirus in provincia
IL BILANCIOPADOVA Ancora diciassette nuovi casi di coronavirus in provincia di Padova. I positivi sono 516 e sale a 1.260 il numero di padovani in isolamento domiciliare. Il...

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IL BILANCIO
PADOVA Ancora diciassette nuovi casi di coronavirus in provincia di Padova. I positivi sono 516 e sale a 1.260 il numero di padovani in isolamento domiciliare. Il reparto di Malattie infettive si prepara per far fronte all'aumento di ricoveri con il raddoppio di letti di degenza e la riapertura di un intero piano della palazzina. Il paziente più giovane ha appena 23 anni, il più anziano 95. Tra i positivi c'è anche una coppia di pensionati, marito e moglie, che presto sarà riunita in un'unica stanza per riallacciare il legame spezzato dal Covid. Secondo l'ultimo report sono ricoverati a Malattie infettive in Azienda ospedaliera 29 positivi.

«In questo momento non trattiamo solo i casi Covid, dichiara Annamaria Cattelan, direttore del reparto - ma anche gli altri pazienti con tubercolosi, hiv, spondilodiscite e varie patologie infettivologiche. Per gestire emergenze o ricoveri notturni abbiamo aperto il terzo piano alle degenze, la decisione è stata concordata con la direzione sanitaria. Attualmente tra il primo e il terzo piano abbiamo a disposizione 45 posti letto».
Dalla scorsa settimana il reparto di Malattie infettive ha la possibilità di inviare i pazienti dimessi all'ospedale di comunità di Camposampiero. «Possiamo contare su 12 posti letto a Camposampiero, che probabilmente satureremo in breve aggiunge Cattelan -. Si tratta per lo più di anziani con positività che perdurano nel tempo, affetti da patologie pregresse. C'è anche qualche giovane senza fissa dimora, come i positivi dell'asilo notturno al Torresino, che non possiamo mandare in comunità. Agli Infettivi teniamo i pazienti in fase acuta, una volta stabilizzati li affidiamo agli ospedali di comunità o ai familiari per l'isolamento domiciliare».
L'incremento dei casi era previsto, ma ora diventa centrale il ruolo della vaccinazione antinfluenzale. «La raccomandazione è di vaccinarsi per consentire la diagnosi differenziale nel momento in cui si presentano i sintomi dell'influenza sottolinea l'esperta -. Ora effettuiamo circa 350 tamponi al giorno agli adulti, dalle 7.30 alle 18. E' preferibile arrivare con l'impegnativa del medico di medicina generale. Non bisogna sottovalutare la situazione: se si ha febbre, sindromi gastrointestinali, problemi respiratori o tosse è necessario il tampone».

Elisa Fais
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino