I RISULTATI BELLUNO «La lista Facciamo ordine ha preso molti più voti

I RISULTATI BELLUNO «La lista Facciamo ordine ha preso molti più voti
I RISULTATIBELLUNO «La lista Facciamo ordine ha preso molti più voti dell'altra». L'ufficialità arriverà probabilmente oggi ma una fonte interna all'Ordine dei medici ha...

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I RISULTATI
BELLUNO «La lista Facciamo ordine ha preso molti più voti dell'altra». L'ufficialità arriverà probabilmente oggi ma una fonte interna all'Ordine dei medici ha rotto il silenzio già ieri sera riguardo alle votazioni che si sono svolte sabato, domenica e lunedì per il rinnovo del Consiglio. Stando a queste indiscrezioni avrebbe vinto la lista, o parte della lista, che nel novembre del 2017 si oppose al presidente uscente Umberto Rossa in carica da oltre vent'anni. Questa volta nessuna candidatura per lui. Facciamo ordine ha davvero fatto ordine. Ovviamente c'è cautela nello svelare l'esito dello scrutinio ma non dovrebbero esserci grossi colpi di scena. Le votazioni per il rinnovo degli organi istituzionali dell'Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Belluno si sono svolte da sabato a lunedì. Hanno votato circa 430 medici. Ma l'esito si è fatto attendere a lungo.

LA SFIDA
Quest'anno si sono presentate due liste. Da una parte Facciamo Ordine con i dottori Bastianello Germanà, Davide Mazzon, Emilia Padoin (componenti del Consiglio direttivo uscente), Romano Cavagna, Ghaleb Ghanem, Laura Renon, Eliana Modolo, Petros Giovanis, Stefano Capelli. A questa è associata la lista Contiamo per il Collegio dei revisori dei conti, che comprende Marianna Monari, Ciro Stoduto e Giovanni Tarroni. Dalla parte opposta c'era Insieme con Agostino Buzzatti, Giovanna Cellini, Fulvio De Pasqual, Mauro Fantinel, Massimiliano Mosca, Cristina Romanelli, Livio Simioni, Valter Vincenzi, Maria Carla Zovi. Accanto la lista Garantiamo per i revisori dei conti: Federica Celato, Gianpaolo Risdonne, Enrico Cargnel. Il gruppo Facciamo ordine si è presentato con l'obiettivo di rompere con il passato. «Proponiamo un forte cambiamento hanno spiegato i medici assumendo come obbligo morale e professionale prioritario la tutela della salute dei cittadini e la piena difesa della sanità pubblica provinciale, depauperata e depotenziata come non mai negli ultimi anni». Scarsità di iniziative, distacco degli iscritti, assenza di confronto con le istituzioni: è questo il passato che si vuole cancellare attraverso un futuro che remi nella direzione opposta. «L'Ordine deve rappresentare un osservatorio critico e costruttivo delle scelte politiche sanitarie locali continuano i rappresentanti di Facciamo ordine E si deve proporre per istituire tavoli di lavoro permanenti con la direzione strategica dell'Usl 1 Dolomiti, oltre che con gli enti locali». Un occhio di riguardo anche al rapporto tra colleghi con «contatti frequenti, gruppi di lavoro, audit ospedale-territorio, promuovendo la discussione di casi clinici con gli odierni mezzi telematici, fornendo la mediazione fra medici del territorio e ospedalieri, avvicinando l'Ordine ai colleghi della nostra vasta provincia e aumentando le occasioni di confronto con gli Ordini di altri professionisti sanitari».
L'INCHIESTA

Trovata la stabilità tra i medici, il passo successivo è quello di ricucire il rapporto anche con i cittadini. Nonostante questo fine settimana abbia di fatto chiuso l'era Rossa, rimangono ancora accesi i riflettori sull'indagine della Procura di Belluno riguardante i presunti brogli elettorali che sarebbero avvenuti durante il rinnovo dell'Ordine di tre anni fa. Del caso se ne occupò il Nucleo investigativo dei carabinieri di Belluno che arrivò a una conclusione chiara: le schede furono alterate in modo volontario. Fu chiesta una perizia calligrafica che confermò la tesi accusatoria. L'impossibilità però di trovare chi abbia manomesso materialmente le schede ha spinto la Procura di Belluno a chiedere l'archiviazione ma l'avvocato Capraro si è opposto. Questo è accaduto più di un mese fa e la decisione del giudice non è ancora arrivata.
Davide Piol
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino