I PROGETTI PIEVE DI SOLIGO Ancora una decina di giorni o poco più e la vendemmia

I PROGETTI PIEVE DI SOLIGO Ancora una decina di giorni o poco più e la vendemmia
I PROGETTIPIEVE DI SOLIGO Ancora una decina di giorni o poco più e la vendemmia entrerà nel vivo anche nella Marca per le uve Glera. I viticoltori trevigiani si preparano,...

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I PROGETTI
PIEVE DI SOLIGO Ancora una decina di giorni o poco più e la vendemmia entrerà nel vivo anche nella Marca per le uve Glera. I viticoltori trevigiani si preparano, augurandosi che, in questo sprint finale, il meteo non faccia scherzi. Non desta particolare preoccupazione, invece, l'aspetto della manodopera da impiegare nella raccolta. Alcuni timori, sono stati sollevati, anche a causa del nuovo incremento di contagi da Covid: il sindaco di Pieve di Soligo, Stefano Soldan, ad esempio, ha evidenziato come diverse delle persone coinvolte nel cosiddetto focolaio balcanico fossero proprio lavoratori destinati ala vendemmia.

IL PROBLEMA
Bloccati per la malattia o la quarantena in seguito al contatto con positivi, la preoccupazione riguarda una possibile penuria di addetti tra i vigneti. I rappresentanti dei produttori, tuttavia, ridimensionano il rischio. «Al momento non abbiamo evidenze di carenza di personale addetto alla raccolta per la vendemmia 2021», sottolinea Elvira Bortolomiol, presidente del Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Superiore Docg. Sulla stessa linea il collega Stefano Zanette, numero uno dell'ente di tutela del Prosecco Doc: «Come consorzio non raccogliamo dati di questo tipo, però posso dire di essere tranquillo sotto questo aspetto - afferma - La situazione anzi era forse più complicata l'anno scorso a causa delle restrizioni agli spostamenti delle persone e ai rientri dall'estero. La vera preoccupazione, in questo momento, riguarda l'aspetto climatico».
LA CERTEZZA
«Di certo, posso assicurare che comunque l'uva non resterà sulle viti: troppo preziosa per lasciarla lì» sorride il presidente, ricordando anche come nella denominazione di pianura molti ricorrano alla raccolta meccanizzata, dunque con un impiego più ridotto di braccia. Nella scorsa campagna, peraltro, sono stati impiegati circa 5000 addetti, più della metà stranieri: dell'Europa Orientale, ma anche dal Nord Africa. Anche Giorgio Polegato, titolare insieme la famiglia, di Astoria, non scorge particolari problemi a coprire il fabbisogno: «Anzi, sta tornando anche qualche italiano in più rispetto agli anni scorsi: soprattutto giovani universitari, che si rivolgono alle aziende più grandi, che possono garantire più giorni di vendemmia e dunque maggiori introiti. Abbiamo vissuto un'annata difficile, soprattutto per le gelate della primavera. Ora le condizioni si sono normalizzate e ha anche piovuto: ci aspettiamo una vendemmia abbastanza tranquilla, con quantità leggermente inferiore, ma un'eccellente qualità».

Mattia Zanardo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino