I MUSEI POLESANI ROVIGO In Polesine sono due i musei sottoposti alla revisione

I MUSEI POLESANI ROVIGO In Polesine sono due i musei sottoposti alla revisione
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I MUSEI POLESANI
ROVIGO In Polesine sono due i musei sottoposti alla revisione organizzativa prevista dal decreto del ministro Alberto Bonisoli. Si tratta del Museo archeologico nazionale di Adria e del Museo archeologico nazionale di Fratta Polesine.

MUSEO DI ADRIA
Il museo di Adria fu inaugurato nel settembre 1961. Dapprima museo civico, fu ceduto allo Stato nel 1972. Tra il 2000 e il 2009 fu completamente riallestito e ampliato in modo da poter esporre un maggior numero di reperti ma anche per rispondere alle nuove normative sulla accessibilità e la sicurezza. Il nucleo principale della esposizione è costituito dalla cosiddetta Collezione Bocchi, più di seimila pezzi, formata tra il 700 e l'800 dall'omonima famiglia adriese, in particolare da Francesco Antonio, promotore di molte campagne di scavo i cui ritrovamenti furono, da lui stesso, catalogati e studiati. Prima, durante e dopo i lavori di Bocchi, molti oggetti, che erano facilmente reperibili, all'epoca, nelle campagne tra Adria e Cavarzere, finirono sul mercato nero dell'archeologia e, quindi, la sua opera è tanto più apprezzabile perchè ha conservato un patrimonio collettivo che, altrimenti, sarebbe andato disperso.
COLLEZIONE BOCCHI
La Collezione Bocchi comprende bronzi, alcuni di pregevole fattura, un buon numero di ceramiche attiche a figure nere e rosse e, di epoca romana, molti oggetti in vetro. Famosa è anche la cosiddetta Tomba della biga, del III secolo a.C., che porta l'impronta di un carro con due cavalli da tiro e uno, da sella, al seguito, recuperata nel 1938. Nel 2017 (ultimo dato disponibile) è stato visitato da 12.194 persone, incassando 10.235 euro.
VILLA BADOER A FRATTA
Il museo di Fratta, invece, collocato nelle Barchesse di Villa Badoer, è più recente (è stato inaugurato nel 2009) e contiene il materiale ritrovato, in quarant'anni di ricerche, in Polesine e, per lo più, relativo alla tarda età del bronzo (3.500 1200 a.c.). Espone materiali riconducibili ai villaggi che sorgevano vicino al fiume Po, tra il XII e il X secolo a.C., in particolare al villaggio di Frattesina e alle due necropoli ad esso collegate, in località Narde e Fondo Zanotto.
VILLAGGIO DI FRATTESINA

Gli oggetti della collezione descrivono la vita dei Paleoveneti in relazione ad attività come la caccia, la pesca, l'agricoltura, la preparazione e la cottura dei cibi, la filatura, la tessitura, i giochi e le cerimonie di culto. Ma il museo contiene elementi come uova di struzzo, avorio e ambra, segno di una rete commerciale che si estendeva ben oltre i dintorni dell'abitato. Interessante è il cosiddetto Tesoretto, costituito da pettini in avorio, perline di vetro e ambra e altri ornamenti bronzei. Nel 2017 è stato visitato da 9.735 persone da cui ha incassato 7.560 euro.
D.Deg.
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Il Gazzettino