I due indagati restano in carcere: «Pericolosi»

I due indagati restano in carcere: «Pericolosi»
L'INTERROGATORIOMORGANO Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, i due giovani costituitisi mercoledì ed ora accusati di tentato omicidio aggravato per il ferimento di Manuel...

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L'INTERROGATORIO
MORGANO Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, i due giovani costituitisi mercoledì ed ora accusati di tentato omicidio aggravato per il ferimento di Manuel Bortuzzo, sono comparsi ieri mattina davanti al gip per la convalida. Sono entrambi rimasti in silenzio davanti al giudice che, nell'ordinanza, ha riconosciuto la premeditazione su quanto accaduto la notte del 3 febbraio davanti al pub del quartiere Axa di Roma. Il magistrato ha definito gravemente lacunosa la ricostruzione del movente fornita in prima battuta in questura dai due indagati, che avrebbero agito per portare a termine un omicidio brutale senza apparente motivo. Volevano uccidere, non ferire. «E dopo gli spari, urlavano e ridevano» ha detto un testimone citato nella stessa ordinanza con la quale è stato confermato il carcere per Marinelli e Bazzano.

«Quanto alla ricostruzione del fatto - scrive il giudice nell'ordinanza di sei pagine - in termini di tentato omicidio appare inconfutabile allo stato essendo stati esplosi numerosi colpi di arma da fuoco verso le parti vitali della vittima, con evidente intento di ucciderla e non di ferirla». Per il giudice appare «assoluta» la «pericolosità dei due indagati che, dopo aver programmato un omicidio non riuscito per cause indipendenti dalla loro volontà, hanno poi ideato un piano tendente a garantire almeno parzialmente la loro impunità dimostrando la proclività al delitto e l'assoluta mancanza di resipiscenza». Le indagini degli inquirenti proseguono per tentare di ricostruire ciò che è avvenuto prima della sparatoria. Una operazione resa non facile, stando a quanto emerso, anche dal clima di sostanziale omertà che inquirenti hanno riscontrato.

Il giudice, nel motivare il carcere per i due, scrive che è «altamente probabile il rischio di reiterazione dei delitti della stessa specie di quello contestato» alla luce della «mancanza di controllo e l'estrema pericolosità degli indagati, che non hanno esitato a recuperare una pistola che evidentemente avevano in precedenza acquistato e tenevano pronta per usarla».
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Il Gazzettino