I compagni negano le chiavi della sede al commissario

I compagni negano le chiavi della sede al commissario
MESTRE - Lunedì si è presentato a Mestre, davanti alla sede regionale di Rifondazione comunista, chiedendo le chiavi. «Non ti riconosciamo», è stata la risposta. Ieri doveva...

Continua a leggere con la nostra offerta speciale:

X
MIGLIORE OFFERTA
ANNUALE
19 €
49,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1 €
4,99€
Per 3 mesi
SCEGLI
2 ANNI
40 €
99,98€
Per 2 anni
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
MESTRE - Lunedì si è presentato a Mestre, davanti alla sede regionale di Rifondazione comunista, chiedendo le chiavi. «Non ti riconosciamo», è stata la risposta. Ieri doveva tenere una conferenza stampa nella sede della sezione "Sette Martiri" a Castello, in centro storico: un'ora prima che arrivassero i cronisti l'appuntamento è stato disdetto. Motivo: il segretario della sezione si è rifiutato di aprirgli la sede. Così Maurizio Acerbo, mandato da Roma a fare il commissario del Prc di Venezia, ha dovuto limitarsi a un comunicato stampa, firmato assieme al segretario regionale Paolo Benvegnù.

Ma i compagni di Venezia - dove Rifondazione conta 590 iscritti sui 1350 del Veneto - sono pronti anche alle carte bollate. Come hanno spiegato il consigliere regionale Pietrangelo Pettenò e Sebastiano Bonzio, i compagni veneziani contestano il commissariamento: «È un commissariamento politico». Venezia ha deciso di appoggiare la candidatura di Alessandra Moretti in Regione dopo che è stata raggiunta una intesa sul programma e sostenendo che questa può essere la volta buona per sconfiggere la Lega. Ma il partito nazionale è contrario ad accordi con il Pd di Renzi. Il commissariamento - hanno spiegato Acerbo e Benvegnù - è dovuto al fatto che a Venezia si sono rifiutati di fare il sondaggio tra gli iscritti. A Venezia replicano che da Roma avevano mandato 10 commissari per controllare il voto contro i 4 per il resto della regione. Acerbo e Benvegnù: «Questa situazione esige che sia fatta chiarezza e vengano ristabilite le più elementari regole democratiche e di correttezza». A Venezia, per nulla impressionati, hanno già chiamato l'avvocato. (al.va.)
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino