I COMMENTI MONTAGNANA Un mese fa era in ginocchio per il maltempo che aveva divelto

I COMMENTI MONTAGNANA Un mese fa era in ginocchio per il maltempo che aveva divelto
I COMMENTIMONTAGNANA Un mese fa era in ginocchio per il maltempo che aveva divelto merlature, alberi e coperture delle case. Ieri invece Montagnana era una città vestita a festa,...

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I COMMENTI
MONTAGNANA Un mese fa era in ginocchio per il maltempo che aveva divelto merlature, alberi e coperture delle case. Ieri invece Montagnana era una città vestita a festa, in abiti rigorosamente medievali, per celebrare uno degli appuntamenti più attesi dell'anno: il Palio dei 10 Comuni. Il pomeriggio del 2 agosto un'ora di pioggia battente e raffiche di vento a più di 100 chilometri orari era bastata a provocare 2,8 milioni di danni al patrimonio pubblico e alle proprietà private. Ma la cifra è soltanto approssimativa e nei prossimi giorni si cercherà di fare una stima più accurata. La ferita più grave è stata inflitta alla cinta muraria del Trecento, con una ventina di merli decapitati dalle folate di vento. Due di quelli che sovrastavano Porta Padova erano stati scaraventati a terra ostruendo il passaggio tanto alle auto quanto ai pedoni. Un cumulo di preziosi calcinacci che la Soprintendenza delle Belle Arti di Venezia ha provveduto a far rimuovere e mappare in vista del restauro. La sera del nubifragio e nei giorni successivi, squadre di volontari della protezione civile, vigili del fuoco, dipendenti comunali e cittadini si affannavano per le vie della città per rimuovere alberi spezzati, rami caduti, tegole scaraventate a terra e balle di paglia rotolate sulla strada.

DA FUORI REGIONE
Ieri invece la città pullulava di figuranti in costume che sfilavano tra le bancarelle del mercatino medievale di piazza Vittorio Emanuele II e visitatori arrivati anche da altre regioni (soprattutto Lombardia ed Emilia Romagna) e addirittura dall'estero (alla cena medievale di venerdì hanno partecipato 30 austriaci) per godersi lo spettacolo del corteo e respirare l'adrenalina del palio. I biglietti venduti hanno toccato quota 4.282, tra accessi alla città e al vallo in cui si disputava la corsa dei cavalli. Questo numero non tiene conto però degli accessi gratuiti, riservati ai bambini e agli over 75. Il cambio di format accompagnato al ritocco delle tariffe ha portato i risultati sperati, a detta del sindaco Loredana Borghesan: «Ho visto una buona partecipazione. Credo che il fatto di condensare gli eventi nel weekend e tutti qui in città faciliti la creazione di un pacchetto turistico a misura sia di chi abita nel territorio, sia degli stranieri. Agli organizzatori e ai volontari va riconosciuto il merito di aver rivisitato questa manifestazione con l'obiettivo di intercettare nuovo pubblico e di riavvicinare chi, col passare del tempo, si era disaffezionato. In questo modo il Palio ha aiutato Montagnana a rialzarsi dopo il fortunale, mettendo in luce la sua bellezza e la sua ospitalità. Ora speriamo che arrivino le sovvenzioni».
GLI SPETTATORI

Vallo e tribune affacciate sul campo di gara erano più popolate rispetto agli ultimi anni, anche grazie alla campagna di comunicazione fatta sui social. Ma i tempi d'oro dei Palio sembrano ancora lontani: non solo per la quantità di spettatori ma anche per la qualità della tifoseria. Niente fumogeni, cori, trombette o striscioni. Dal prato si levava di tanto in tanto qualche coro di incitamento o qualche voce di protesta, soprattutto nella fase della partenza, quando un cavallo stentava ad allinearsi agli altri. Nemmeno le proteste di una delegazione di animalisti, contrari all'impiego dei quadrupedi per rievocazioni di questo tipo, ha fatto troppo rumore. Quando poi è arrivato il momento della premiazione, sul prato e sulle tribune erano rimasti davvero in pochi, forse perché la fatica di un pomeriggio passato sotto il sole iniziava a farsi sentire.
M. E. P.
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Il Gazzettino