Gli psicologi: «La Regione ci snobba e spende di più»

Gli psicologi: «La Regione ci snobba e spende di più»
IL CASOUDINE Tanti lutti, in una regione dove buona parte della popolazione è anziana, un consumo, a volte abuso di alcool che rappresenta un fattore di rischio, ci si aggiunga...

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IL CASO
UDINE Tanti lutti, in una regione dove buona parte della popolazione è anziana, un consumo, a volte abuso di alcool che rappresenta un fattore di rischio, ci si aggiunga poi una situazione di lavoro precaria ed ecco che la depressione bussa alla porta di molti. Solo la città di Udine, ad esempio, ha guidato una non felice classifica posizionandosi al prima posto nella top ten delle città più depresse del Belpaese secondo uno studio incrociato svolto dalla Fondazione Brf sulle ricerche in neuroscienze.

Così aumenta la domanda dell'utenza di un aiuto psicologico, «ma la risposta è scarsa ammette il presidente del Consiglio Regionale dell'Ordine degli Psicologi, Roberto Calvani (nella foto) e lo è per scarsità di risorse».
Gli psicologi sono pronti a intervenire e contribuire, «la domanda è in crescita, ma nella nostra regione, ad esempio, la psicoterapia non è mai stata recepita nei Livelli essenziali di assistenza mentre altre regioni lo fanno». Secondo le ricerche scientifiche più recenti, infatti, professionisti psicologi e psicoterapeuti organizzati in Unità di Psicologia possono garantire un modello di flessibilità e di razionalizzazione delle risorse fondamentale all'organizzazione interna del sistema sanitario. È emerso che i trattamenti psicologici sono efficaci e vantaggiosi in un'ampia gamma di situazioni - dalla depressione, all'ansia generalizzata e sociale, panico, disturbo ossessivo-compulsivo, fobia, bipolare, post-traumatico - e che spesso si ripagano da soli. E qui i numeri parlano chiaro: si stima una riduzione delle spese sanitarie del 17% a fronte di un aumento del 12,3% nei pazienti non trattati psicologicamente. Non solo, «l'intervento dello psicologo può ridurre anche le spese dei ricoveri, a volte impropri che costano 1.000 euro al giorno. Se poi si parla nello specifico di depressione e uso di psicofarmaci aggiunge Calvani - il risparmio è a 360°. Con il nostro aiuto si può evitare un ricovero in psichiatria e l'uso di farmaci; grazie alle nuove tecniche in sette sedute si può ridurre del 50% la sintomatologia».
Per il governo della sanità regionale «l'impiego dello psicologo è un investimento, capace di generare significative economie per il Sistema sanitario, che viene messo così nelle condizioni di poter migliorare l'appropriatezza e l'integrazione delle attività in una prospettiva di riduzione dei costi. In tal modo - continua Calvani - concetti come umanizzazione e attenzione alla persona possono uscire dal mero novero delle buone intenzioni e tradursi in operatività concrete ed economicamente virtuose».

Dai dati Istat a quelli dell'Istituto superiore di Sanità emerge che il 7% della popolazione soffre di disturbi depressivi. Di tutto questo si parlerà domani nel corso di un convegno organizzato dall'Ordine regionale degli Psicologi a Udine, in attesa che anche dall'amministrazione regionale venga data una risposta: «i tavoli con la Regione sono già stati avviati e abbiamo incontrato in due occasioni l'assessore regionale alla Sanità, Riccardo Riccardi presentando proposte e richieste conclude Calvani -; ora ci attendiamo una risposta concreta e in tempi brevi».
L.Z.
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Il Gazzettino