Gli avvocati: «Il tribunale resti in centro»

Gli avvocati: «Il tribunale resti in centro»
PALAZZO DI GIUSTIZIAROVIGO Un coro di no: per il Tribunale al Censer la strada sembra sempre più in salita. Agli ostacoli di natura tecnica si contrappone anche il muro innalzato...

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PALAZZO DI GIUSTIZIA
ROVIGO Un coro di no: per il Tribunale al Censer la strada sembra sempre più in salita. Agli ostacoli di natura tecnica si contrappone anche il muro innalzato dalla politica, con una presa di posizione forte ribadita dai candidati sindaco nel corso dell'incontro organizzato dall'Ordine degli avvocati ieri pomeriggio, nella sede del Consorzio di Bonifica.

«Sono entusiasta nel vedere che è presente tutta la città», ha sottolineato in apertura il presidente Giampietro Berti che ha poi elencato tutte le tappe della vicenda: «Questa situazione è sorta con la revisione delle geografia giudiziaria del 2012 che nel 2014 ha portato alla chiusura dei Tribunali di Este e Adria: già nel 2013 il consiglio dell'Ordine aveva inviato alle autorità una lettera nella quale sottolineava la necessità di una nuova sede. Il concetto è sempre stato quello di una cittadella giudiziaria in centro. Nel maggio 2015 consegnammo una nota all'allora ministro Orlando. Ci sono stati incontri a Roma, al Ministero, in Prefettura e devo dire che quando si parlava di Tribunale l'ex prefetto Caterino ci sentiva sempre, cosa che ora non avviene. Fra 2017 e 2018, con il consiglio dell'Ordine, abbiamo collaborato per individuare una sede alternativa: era stato individuato Palazzo Campo, in via Verdi, abbiamo lavorato per oltre un anno con il Consorzio di Bonifica, poi è mancato l'accordo per 100mila euro».
IPOTESI CENSER

Poi, quando è emersa l'ipotesi Censer, la presa di posizione di tutta l'assemblea degli avvocati con un no all'unanimità. L'architetto ed ex funzionario del settore Urbanistica di Palazzo Nodari Fiorenza Ronsisvalle ha poi spiegato come sul Censer insista una pianificazione regionale e provinciale, oltre che comunale, che ne stabilisce la vocazione come centro fieristico, universitario e di ricerca. A seguire, gli interventi dei sei candidati sindaco presenti, in rigoroso ordine alfabetico. Per Ezio Conchi, avvocato, «l'ampliamento del Tribunale, va fatto sull'area adiacente dell'ex carcere, realizzando anche dei parcheggi». Edoardo Gaffeo ha sottolineato come «lo spostamento al Censer non è soltanto una questione urbanistica, ma anche economica perché l'operazione non sta in piedi dal punto di vista finanziario. Vanno considerati tutti i costi e tutti i benefici, non solo il potenziale risparmio degli affitti. Il Tribunale deve stare in centro e va trovata una soluzione che permetta di recuperare i tanti spazi vuoti: valuteremo insieme alla città». Per Monica Gambardella «la soluzione al Censer non è adeguata, oltre all'ipotesi dell'ex Banca d'Italia io metto anche quella dell'ex Genio civile». Mattia Maniezzo ha chiarito la sua posizione dopo gli attacchi ricevuti per l'apertura all'ipotesi Censer: «Anche a Padova il Tribunale è stato spostato in zona Fiera e l'Università in centro. Comunque abbiamo anche un'altra idea, che annunceremo nell'incontro in Gran Guardia». Secondo Silvia Menon «la politica deve fare mea culpa: nel 2013 l'allora consigliere comunale Brusaferro presentò una mozione per spostare il Tribunale nella caserma Silvestri e quella mozione fu bocciata e alcuni avvocati furono allontanati: se ci troviamo in questa situazione è tutta colpa della politica. E' essenziale che il Tribunale resti in centro». Antonio Saccardin, infine, ha ricordato come da assessore ha partecipato ad un incontro, il 28 novembre: «In quella sede ho detto: sono assolutamente contrario, altrimenti accanto all'ex liceo, all'ex carcere, all'ex banca d'Italia ci troviamo anche l'ex Tribunale e diventa un deserto».
Francesco Campi
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Il Gazzettino