Gli artigiani pronti alla vetrina in Biennale

Gli artigiani pronti alla vetrina in Biennale
Il made in Venice potrebbe essere rilanciato grazie alla vetrina...

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Il made in Venice potrebbe essere rilanciato grazie alla vetrina mondiale della Biennale: gli artigiani veneziani l'hanno capito e con loro la Camera di Commercio Venezia Rovigo Delta Lagunare. Stefano Zecchi, il filosofo veneziano scelto dall'amministrazione comunale per curare il padiglione Venezia alla prossima esposizione internazionale d'arte, ha annunciato di voler esibire l'eccellenza dell'artigianato lagunare in un'esposizione che unisce l'antico e il moderno, ed è stato come lanciare un sassolino che qualcuno spera di poter raccogliere. «L'artigianato merita un posto d'onore perché, come dice lo stesso Zecchi nel suo ultimo libro: lussuoso non è sinonimo di costoso». A citare il saggista è Gianni De Checchi, segretario di Confartigianato Venezia. «Artigianato è qualità vera e quindi bellezza vera - aggiunge De Checchi - contrapposta al costo bècero dei brand fini a se stessi». Gli artigiani lagunari ricordano la storia del padiglione veneziano «Nato nel 1932 come vetrina delle arti applicate - ricorda il segretario - Negli anni il senso e l'importanza si è diluita progressivamente, man mano che la città è diventata ostaggio della fruizione turistica». Le parole di Zecchi hanno però riacceso l'attenzione di chi ancora sopravvive con la manodopera in laguna, tra tradizioni e tecnologie. «Quanto annunciato potrebbe recuperare l'immagine di qualità veneziana agli occhi del mondo: il settore del vetro, del ferro battuto, della lavorazione del legno, dell'oreficeria e delle stoffe legati all'innovazione e all'elettronica, è la chiave del rilancio». E in punta di piedi gli artigiani si sono già mossi, proponendosi per collaborare al progetto del Padiglione, con le spalle coperte dalla Camera di Commercio. «Abbiamo agganciato i primi contatti con il curatore - ammette De Checchi - e lo stesso con la Camera di Commercio Venezia Rovigo Delta Lagunare che punta proprio, tra i suoi obiettivi, alla cultura, all'artigianato e al turimo». Che tradotto, significa che alla proposta di collaborazione attiva e partecipativa degli artigiani potrebbe anche aggiungersi un'erogazione di fondi a sostegno del padiglione da parte dell'ente che raggruppa le imprese tra Venezia e Rovigo. «La nostra è una modesta e rispettosa proposta di collaborazione - precisa De Checchi - riteniamo questo progetto valido per la città. E siamo pronti a fare la nostra parte, se ne avremo la possibilità».

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Il Gazzettino