ROMA È bastato l'ultimatum di Mario Draghi per calmare le acque nella maggioranza sulla riforma del processo penale. O si trova l'accordo tra le forze politiche in Parlamento o...
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In pratica i 5Stelle rivendicherebbero di essere riusciti ad imporre lo stop alla improcedibilità per i processi di mafia e terrorismo (ma si chiede anche un allargamento agli eco-reati) mentre la Lega si intesterebbe la mediazione e la difesa delle battaglie da sempre identitarie per il partito di via Bellerio. In realtà l'intesa ancora non è stata siglata, anche se è lo stesso presidente della Commissione Giustizia di Montecitorio, il pentastellato Perantoni a parlare di «sintesi vicina». FI non nasconde l'irritazione per le aperture della Lega: «Se si va in questa direzione non lo votiamo». E anche il Pd punta su tempi certi per i processi, con la possibilità di arrivare a quattro anni (e non due) per l'Appello e a due per la Cassazione per i reati di mafia. La Cartabia ieri è tornata a palazzo Chigi per valutare le ipotesi sul tavolo.
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Il Gazzettino