«Giustizia per il clima», diecimila in piazza con Greta

«Giustizia per il clima», diecimila in piazza con Greta
LA GIORNATA ROMA Arriva sul palco con il sorriso serissimo e circondata da un'aura ipnotica. Pantaloni rosa e maglietta a righe Greta Thunberg saluta piazza del Popolo «Tempo,...

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LA GIORNATA
ROMA Arriva sul palco con il sorriso serissimo e circondata da un'aura ipnotica. Pantaloni rosa e maglietta a righe Greta Thunberg saluta piazza del Popolo «Tempo, non c'è più tempo mi muovo adesso altrimenti mi pento». È il ritornello della canzone che precede l'arrivo sul palco di Greta Thunberg. E a farle da apripista c'è una ragazza più grande, belga, che scalda il pubblico così: «Cosa vogliamo?». «Giustizia per il clima!», risponde in coro la folla, soprattutto minori arrivati fin qui con le famiglie e i compagni di scuola. «Quando lo vogliamo?», «Adesso!». Botta e risposta ritmati e ripetuti per sette volte, sempre in inglese. In piazza del Popolo ieri si sono radunate oltre diecimila persone, tremila e cinque per la questura, venticinquemila per gli organizzatori. Il Friday for future romano, il Venerdì per il Futuro così si chiama la mobilitazione lanciata dall'attivista tredicenne, comincia con un timido saluto in italiano: «Ciao Roma, grazie». «Daje Greta!», la incoraggia un ragazzo in prima fila.

IL DISCORSO
Poi lei, Greta, comincia a inanellare le sue ormai famose e tetre accuse, in inglese, senza traduzione. Il suo discorso in italiano comparirà nel suo profilo ufficiale su facebook al termine della manifestazione. «Abbiamo undici anni di tempo prima di un irreversibile collasso ecologico», afferma. «Nel 2030 compirò 26 anni. La mia sorellina Beata avrà 23 anni. Questo è un bel periodo, ci dicono. Quando hai tutta la tua vita davanti a te. Ma non sono sicura che sarà così bello per noi. Ci dicono di sognare in grande ma ci mentono, ci danno false speranze», continua. «Qualcuno dice che stiamo perdendo il tempo delle lezioni. Noi diciamo che stiamo cambiando il mondo», dice sicurissima e parte l'applauso. Poi, arriva l'affondo contro i politici già servito il giorno prima a Palazzo Madama. «Quando viaggio, spesso incontro persone importanti. E quando mi parlano si congratulano tutti me. Lo trovo molto strano. Onestamente non ho idea del perché lo facciano. Non siamo scesi in strada perché i politici si facciano selfie con noi e ci dicano che ammirano davvero ciò che facciamo», dice e raccoglie una nuova, forte ondata di applausi. «Il problema base è che nulla viene fatto per arrestare la catastrofe ecologica - scandisce Greta - Dobbiamo prepararci a lottare per lungo tempo. Ci vorranno anni», dice parlando dei milioni di adolescenti incontrati negli ultimi sei mesi. E ancora: «Noi bambini stiamo facendo questo per svegliare gli adulti, perché vogliamo che agiscano», conclude aggiungendo un «Ti amo tutti!». Prossimo appuntamento? Un altro sciopero mondiale per il clima: il 24 maggio, alla vigilia delle elezioni Europee.

Stefania Piras
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino