Giulio Sapelli Il mondo del petrolio è di nuovo in subbuglio. Non solo perché il nuovo choc rischia di avere pesanti ricadute...
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Il mondo del petrolio è di nuovo in subbuglio. Non solo perché il nuovo choc rischia di avere pesanti ricadute sui mercati, ma anche perché rischia di incidere in profondità su alcuni delicati equilibri sui quali fino ad oggi si è retta una parte del Medio Oriente.
Gli impianti della compagnia petrolifera Saudi Aramco sono stati colpiti da droni aerei, e la responsabilità degli attentati è stata rivendicata dai ribelli filo-iraniani Houthi, che appartengono alla variante sciita dell'Islam zaidita, assai vicina agli Imamiti che sono in maggioranza in Iraq, Libano e Iran e sono noti per avere posizioni giuridiche e liturgiche assai prossime a quelle della maggioranza sunnita del mondo musulmano. Ma, al contrario dei sunniti, essi credono nella necessità di un Imamato, che sarà legittimato solo da chi sappia guidare i fedeli per l'affermazione del proprio credo. Dal 2015 combattono in Yemen contro una coalizione politico-militare a guida saudita e la loro unicità religiosa li rende prossimi alla ierocrazia iraniana che è oggi al potere, la quale li considera sì fratelli separati, ma pur sempre fratelli che combattono la stessa battaglia contro una monarchia ritenuta blasfema come quella saudita.
Blasfema perché ha permesso che sul suolo sacro - dove è ospitata la Mecca - si installassero i militari americani e che ha recentemente abbandonato, di fatto, la rivendicazione di eliminare lo Stato di Israele.
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Il Gazzettino