Formaggio in "polvere", Fvg contro

Formaggio in "polvere", Fvg contro
UDINE - «Sul latte in polvere per la produzione di formaggio la Regione si schiera al fianco di allevatori, produttori e associazioni di categoria», che dicono «no» alle...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
UDINE - «Sul latte in polvere per la produzione di formaggio la Regione si schiera al fianco di allevatori, produttori e associazioni di categoria», che dicono «no» alle sollecitazione dell'Unione europea perché l'Italia superi la legge del 1974 che vieta categoricamente di utilizzare latte in polvere, anche solo in parte, per produrre formaggio.

Da questa prospettiva sono esclusi i prodotti di origine controllata, come il Montasio Dop, perché a tutelarli c'è il disciplinare che i caseifici devono seguire se vogliono fregiarsi del marchio. Tuttavia, l'allarme è altissimo anche tra gli agricoltori friulani che questa volta vogliono mettere un freno ai dettami europei.
Al loro fianco ora si schiera anche la Regione con l'assessore all'Agricoltura, Cristiano Shaurli, che avverte: «Accanto alla contrarietà nelle sedi istituzionali serve anche il lavoro quotidiano», per tutelare tutte le tipologie di formaggio e dare la sicurezza al consumatore che per produrlo sia utilizzato latte e non polvere. «La scelta di certificazione che diano sicurezza al cittadino e gli permettano di capire cosa mangia e da dove viene il cibo che ha sulla tavola e il marchio Aqua è per noi la prima importante riposta», ha perciò aggiunto. «Serve l'orgoglio di una Regione in grado di costruire le proprie filiere garantite per permettere al consumatore di sceglierci», ha detto, ricordando l'impegno della Regione per «tener insieme le proprie istituzioni scientifiche d'avanguardia con la propria eccezionale biodiversità». Sec
ndo Shaurli, l'Italia ha «già troppo pagato anche con una visione che, dietro il comodo paravento del progresso scientifico, nasconde l'idea di un'agricoltura massificata».
Antonella Lanfrit
© riproduzione riservata Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino