Fischi ai dirigenti e lettera a George L'insolito presidio dei comunali

Fischi ai dirigenti e lettera a George L'insolito presidio dei comunali
(r.br.) Tutti pigiati davanti a Ca' Farsetti. I comunali in presidio per protestare contro il bilancio. E i fan di George "armati" di cellulari per catturare un'immagine degli...

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(r.br.) Tutti pigiati davanti a Ca' Farsetti. I comunali in presidio per protestare contro il bilancio. E i fan di George "armati" di cellulari per catturare un'immagine degli sposi. Hanno convissuto per oltre due ore i due popoli, nella stretta fondamenta e sui pontili davanti ai palazzi del municipio, e non sono mancati i momenti di screzio. Una settantina i dipendenti arrabbiati, con fischietti e striscioni. Oltre 300 gli altri, per lo più turisti, qualche fan accanito, tanti curiosi. «Andatevene, ve lo dice anche la polizia» è sbottata, a un certo punto, una signora, infastidita dallo striscione di protesta che le copriva la visuale. «Vengono prima i lavoratori. Così si svende la città» le ha ribattuto, inviperita, una dipendente.

Cronache di due mondi agli antipodi, eppure comunque interessati dal matrimonio dell'anno. Per i comunali colpiti dai tagli del commissario, è stata un'altra vetrina dove far sentire le proprie ragioni. Hanno anche scritto una lettera a Clooney, un invito a diventare "testimonial" dell'altra Venezia, al di là della facciata e del lusso, quella dei cittadini «ormai ospiti in casa loro, travolti dal turismo di massa e da scelte dissennate di politica ambientale ed economica». Recapitata allo staff dell'attore domenica, fino a ieri non aveva prodotto effetti. «Magari ci rispondesse, vedremo...» la speranza dei sindacalisti.
Per il momento, ieri, la comunicazione si è limitata a slogan e fischi. "Clooney, dopo il matrimonio adotta un precario", quello lanciato da Enrico Quieto, comunale dell'ufficio stipendi: «Se dopo il matrimonio i due sposini volessero adottare un dipendente comunale precario che con i nuovi tagli resterà a casa, sarebbe un bel gesto». «È una vergogna che la nostra protesta sia stata bloccata alla Mostra del cinema – ha aggiunto Monica Follin, dei servizi sociali – quando per questo matrimonio è stata blindata la città, e sarebbe bello sapere quanti soldi ha ricevuto il Comune da questo evento». «È ingiusto vendere la città come un set cinematografico per miliardari – ha rincarato Anna Farinola, della politiche comunitarie – quando invece necessita di investimenti per i servizi a favore dei residenti».
Le prime bordate di fischi sono poi toccate al direttore generale Marco Agostini e al commissario Zappalorto, sbarcati ed entrati quasi di corsa a Ca' Farsetti. Scambio di vedute a denti stretti, invece, tra i manifestanti e il capo della Digos, Enzo Gaetano, secondo cui la manifestazione era autorizzata solo dalle 15. Dettaglio che qualche fan ha colto al volo, per rivendicare spazio in fondamenta. In realtà, pare che inizialmente le Rsu avessero chiesto l'autorizzazione delle 9, poi la Digos avrebbe chiesto di posticiparla alle 15 con delle telefonata a qualche sindacalista, ma i lavoratori non sarebbero stati informati.
Morale: tutti sono rimasti al loro posto, abbarbicati tra pontili e fondamenta, fino al passaggio della coppia di sposi e del celebrante Walter Veltroni. E sono stati fischi per tutti. Inutili i tentativi di coprire lo striscione da parte dei vigili. Quanto agli sposi, hanno comunque sorriso a tutti, pure a chi fischiava. Clooney pare addirittura aver fatto un cenno ai manifestanti. Forse non hanno capito un granché, chissà. All'uscita, ad avvicinarsi al gruppo, ci ha pensato solo Veltroni, da vecchio politico. «Mi raccontate? Qual'è l'oggetto? Avete un volantino» si è interessato. Glielo manderanno via fax, senza troppa convinzione.

(ha collaborato

Giorgia Pradolin)

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Il Gazzettino