Feste, ristoratori fiduciosi: «Partite le prenotazioni»

Feste, ristoratori fiduciosi: «Partite le prenotazioni»
IL VIAGGIOTREVISO Non è come lo scorso Natale, quando di questi giorni erano al completo. Ma nei ristoranti trevigiani le prenotazioni hanno ripreso il cammino. Tutti consapevoli...

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IL VIAGGIO
TREVISO Non è come lo scorso Natale, quando di questi giorni erano al completo. Ma nei ristoranti trevigiani le prenotazioni hanno ripreso il cammino. Tutti consapevoli che faranno meno coperti per rispettare i distanziamenti, ma tutti fiduciosi. «Almeno a Natale, e anche per la cena della vigilia se viene liberata, speriamo di poter avere i nostri clienti a tavola» afferma un gruppo di ristoratori della vecchia guardia, che tra l'altro qualche giorno fa si è ritrovato a tavola per il pranzo dell'oca, ospite del collega Guido Albertini al lago le Bandie. «Lo scorso Natale ero al completo (oltre 600 coperti, ndr) sia nel ristorante a Salvatosa che all'hotel - afferma Egidio Fior - le prenotazioni vanno un po' a rilento ma voglio essere positivo, la gente ha in serbo il pranzo in ristorante».

LE IMPRESSIONI
«Non si arriverà ai 250 coperti, finora abbiamo una cinquantina di posti prenotati - confida Carlo Pasin del ristorante La Pasina di Dosson - La gente chiama anche se ha ancora timore e si prende qualche giorno per decidere. Ma noi siamo pronti e garantiamo i distanziamenti nelle varie sale». Pronto ad accogliere i clienti anche Celeste a Venegazzù: «Stando alle problematiche sono soddisfatto. Lo scorso anno ero già al completo ma devo dire che sta andando bene, anche se siamo distanti dai 350 posti». Non si lamenta nemmeno Nino Baggio della Locanda Baggio di Asolo: «Le prenotazioni arrivano. Certo, dal lunedì al venerdì non va bene come il sabato e la domenica e, come si spera, a Natale: la gente vuole evadere e venire a pranzo in sicurezza». Tante prenotazioni, oltre 100, anche per Luigi Bortolin, del ristorante da Gigetto a Miane, ma «non si arriverà alle 250 dello scorso anno», e per lala locanda Da Gerry a Monfumo: «Le telefonate non mancano, si va a rilento ma sono fiducioso - dice il patron Menegon - raggiungere 100 coperti sarebbe ottimale, ma spero molto anche nella cena della vigilia». E Guido Albertini, che a Visnadello propone il pesce, sottolinea: «Dai 10 tavoli dei giorni scorsi siamo a 12 con una cinquanrtina di commensali che aumenteranno». Chi invece, come da anni, non apre a Natale è Andrea Procida, ma l'asporto per gli affezionati clienti è garantito.
I MENÙ

Come sempre il pranzo di Natale sarà sostanzioso, tra qualche piatto rivisitato e quelli della tradizione, dal risotto al radicchio al bollito e al cappone. E ognuno avrà il suo piatto forte. «Il bollito e il cappone oltre ad arrosti e risotto» propone Egidio Fior. «Risotto con radicchio e tartufo e il cappone con castagne» propone invece La Pasina. Bollito con le salse e cappone anche da Celeste, con l'aggiunta della spalla di vitello allo spiedo. Cappone ripieno con castagne e qualche sorpresa nel menù di Baggio, mentre Gigetto tra le innovazioni ha il classico tacchino ripieno. Genny a Monfumo propone invece tortelli ripieni di cappone in brodo di funghi porcini. E per chiudere, oltre a panettone e pandoro? «Un sorbetto di mandarino e gelato al panettone con frutti canditi e crema» afferma Christian Bernardi, figlio dello scomparso Piero (il re del gelato), mentre Lino Strambi dopo il caffè è per l'amaro alle erbe e spezie della Bonaventura Maschio.
Michele Miriade
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino