Ferrari sempre più rossa e compatta

Ferrari sempre più rossa e compatta
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BOLOGNA - Molto più rosso del solito. E un richiamo alla storia fin dal nome. Si chiama SF70H (70 sono gli anni passati da quando, 1947, uscì dallo storico portone di via Abetone Inferiore a Maranello la prima vettura nel nome di Enzo Ferrari, H richiama la motorizzazione Hybrid) la monoposto con cui la Ferrari cerca di uscire, in questo 2017, dalle secche delle ultime tristi stagioni in Formula 1. Provando a tornare a vincere, cambiando molto.

Viene presentata sul web, nel sito Ferrari.com, la nuova rossa. Ore 9:45 precise, ed ecco la vettura sotto la sigla, attorniata sul palco dal capo della scuderia, Maurizio Arrivabene, dal Dt Mattia Binotto, dai piloti Sebastian Vettel, Kimi Raikkonen, Antonio Giovinazzi. La presentazione è minimalista: molta sostanza, con un messaggio di fondo. Siamo un gruppo che vuol vincere: e questa Ferrari è della Ferrari, frutto di un lavoro di tutti, di una fatica comune. Passano per altro molte ore prima di poter rivedere e sentire sul web Ferrari, dunque da tutti, i protagonisti principali di questo travaglio. I loro commenti passano più rapidamente su Sky.
In attesa dell'unico test che conta, la gara (Vettel parla di un «deciso passo avanti»), di diverso rispetto al recente passato c'è sicuramente l'aspetto. Complici le nuove regole che, dopo anni di depotenziamentO, aprono all'aumento di carico aerodinamico e aderenza meccanica, l'SF70H ha un'estetica diversissima rispetto a quella della SF16-H. La forma, dall'alto, è quella di una freccia rossa, con l'alettone anteriore che ricorda la punta di dardo che va restringendosi al centro del musetto. Il profilo è sinuoso, l'avantreno e il retrotreno stretti rispetto alle pance laterali, molto pronunciate.
In generale, rispetto ad altre auto presentate (la Mercedes su tutte) la Rossa è più compatta e meno allungata («divertentissimo guidare monoposto così grandi», sorride Vettel).

La Ferrari della Ferrari scende subito in pista, sull'asfalto amico di Fiorano, e l'impressione che ha dato non solo a piloti e tecnici è di grande solidità e di buone prospettive. I tempi registrati dagli aficionados assiepati sulle reti parlano di giri, nei 100 km concessi dal regolamento per scopi di produzione filmica promozionale, suddivisi tra Raikkonen che porta al debutto la SF70H, e Vettel, sono buonissimi. Si parla di 58 medi al giro, nonostante la pista umida e le gomme Demo, non performanti, e certo un piedino leggero. Ma il cronometro che conterà sarà quello dei test di Barcellona, e soprattutto quello australiano, al via del Mondiale.
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Il Gazzettino