Fabris ci riprova: «Centro gastronomico all'ex caserma»

Fabris ci riprova: «Centro gastronomico all'ex caserma»
IL PROGETTO UDINE Quale sarà il futuro dell'ex caserma dei vigili del...

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IL PROGETTO

UDINE Quale sarà il futuro dell'ex caserma dei vigili del fuoco in via Cussignacco? Per stimolare l'amministrazione comunale a riflettere sul tema, l'architetto Andrea Fabris, che già ci aveva fatto una tesi di laurea, rilancia il suo studio di fattibilità per riconvertire l'area nel centro enogastronomico del Friuli. Rispetto al documento redatto sette anni fa, però, questa volta il professionista ha anche calcolato spazi e investimenti necessari per la realizzazione di una sorta di mercato coperto per le eccellenze enogastronomiche friulane e di una cantina interrata come espositore e negozio che riunisce tutti i consorzi vinicoli del Friuli. All'interno del complesso di circa 10mila metri quadrati realizzato originariamente nel 1879 (il più antico esempio di archeologia industriale conservatosi all'interno della circonvallazione) l'architetto ha immaginato un centro enogastronomico di 4.400 metri quadrati, suddivisi in diversi edifici. Quello principale, a base rettangolare, si svilupperebbe in due piani fuori terra, con due ali unite da una nuova hall centrale in vetro e acciaio (per complessivi 1.170 metri quadrati); nell'ala nord, Fabris ha progettato una sala conferenze a gradoni (per 210 metri quadrati). Alla struttura principale si aggiungerebbero tre edifici secondari ristrutturati, a pinta rettangolare, a un piano (uno da 594metri quadrati e gli altri due rispettivamente da 277 e 267 metri quadrati). Infine, le due palazzine, anch'esse ristrutturate, a pianta esagonale e a due piani. L'edificio principale, assieme ai tre secondari, dovrebbe formare al piano terra una corte interna al di sotto della quale realizzare la cantina interrata. Quest'ultima, secondo lo studio di fattibilità, dovrebbe avere una superficie complessiva di 1.400 metri quadrati e sarebbe collegata al centro enogastronomico da tre passaggi (dalla hall, dall'ala sud e da uno dei tre edifici secondari); Fabris ha quindi immaginato uno spazio aperto suddiviso da un reticolo di pilastri e illuminato tramite lucernai sul soffitto mentre pareti attrezzate allestite con le bottiglie di vino dovrebbero creare un labirinto, seguendo il quale i visitatori potranno accedere alla parte centrale, con una grande sala adibita alla preparazione di cibi e degustazioni di vini. Per quanto riguarda le aree esterne, lo studio di fattibilità prevede viali in ciottolato delimitati da pietra piasentina e un parcheggio a raso di 3mila metri quadri (91 posti auto), con accesso da viale Ciconi e piazza Unità d'Italia. Il progetto richiederebbe un investimento superiore ai 10 milioni di euro. Non poco, quindi. «Il mio ha concluso Fabris -, vuol essere un impulso perché si ragioni su cosa fare in quell'area, magari anche per trovare partner privati interessati». Anche perché ora lì c'è la sede della Protezione civile, ma Palazzo D'Aronco ha già annunciato che verrà spostata all'ex caserma Osoppo.

Al.Pi.
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Il Gazzettino