Ex Provincia, con la ristrutturazione una sala pubblica e il nuovo viale

Ex Provincia, con la ristrutturazione una sala pubblica e il nuovo viale
IL PROGETTOTREVISO Ritorna in ballo la sala pubblica, mentre la riqualificazione di viale Cesare Battisti rimane una condizione praticamente indiscutibile. A Ca' Sugana si torna a...

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IL PROGETTO
TREVISO Ritorna in ballo la sala pubblica, mentre la riqualificazione di viale Cesare Battisti rimane una condizione praticamente indiscutibile. A Ca' Sugana si torna a parlare della convenzione tra Comune e Numeria, la società proprietaria del palazzo dell'ex Provincia - abbattuto ormai due anni fa - che sta per realizzare un nuovissimo condominio con appartamenti di lusso destinati a una target di clienti medio-alto.

LA PARTENZA
Il cantiere, fermo da oltre un anno, è sul punto partire. In questo periodo è cambiata l'azienda edile incaricata della costruzione: a farlo sarà la Lovisotto di Mareno di Piave che vuole partire con i lavori al massimo entro la metà di giugno. Ieri c'è stato un contatto con il sindaco Mario Conte, che ha ricevuto rassicurazioni in merito. Appurato quindi che il cantiere è pronto, non resta che risolvere il nodo della convenzione sull'utilizzo degli oneri di urbanizzazione. La trattativa tra privati e Comune è partita dopo aver scoperto che la convenzione, in cui si prevedeva la cessione di due sale pubbliche a Ca' Sugana e alcuni lavori sui fossati di viale Cesare Battisti, non era stata firmata dalla precedente amministrazione. E in questo pertugio si è infilata la giunta Conte che ha trovato la piena disponibilità a rivedere gli accordi.
LE RICHIESTE
Il sindaco e l'assessore ai Lavori Pubblici Sandro Zampese, il regista di tutta la trattativa, hanno quindi chiesto la totale riqualificazione del viale: sostituzione di tutti i pini marittimi, il rifacimenti dei marciapiedi e le messa in sicurezza del fossato. Inoltre, davanti al nuovo palazzo, ci sarà spazio per un piccola piazza e dietro per un parcheggio che potrà essere utilizzato per il pubblico. In un primo momento Conte e Zampese avevano rinunciato alla sale pubbliche, da 200 posti l'una. Adesso il ripensamento: una potrebbe servire. E, a quanto pare, verrà concessa.
P. Cal.
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Il Gazzettino