ESTE Beata Beatrice d'Este, la monaca benedettina vissuta tra il 1100 e...
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Beata Beatrice d'Este, la monaca benedettina vissuta tra il 1100 e il 1200 avrà una statua dedicata nei Giardini del Castello. Lo ha deciso il consiglio comunale durante la seduta del 30 novembre, approvando la mozione presentata dai consiglieri di maggioranza Sandra Settimo, Giovanna Fornasiero, Giuseppe Chiodarelli e Claudio Gallana e dal presidente del consiglio comunale Roberto Trevisan. La proposta di costruire una statua nel luogo in cui beata Beatrice trascorse gli anni della giovinezza è stata accolta all'unanimità (ma 5 consiglieri di opposizione su 6 erano assenti per protesta). Nel progetto verranno coinvolte le associazioni culturali, mentre alle spese l'amministrazione intende far fronte attraverso le donazioni, in modo da non gravare sul bilancio. «Gli obiettivi principali della mozione sono riscoprire una donna che ha fatto la storia di Este e dedicarle uno spazio all'interno della città. spiega la consigliera Sandra Settimo Beatrice proveniva dalla famiglia dei marchesi d'Este, punto d'origine dei famosi duchi di Ferrara e Modena, quindi il tributo che pensiamo di attribuirle potrebbe essere un anello di congiunzione tra Este e le altre due città d'arte, un motivo di incontri culturali». Queste idee hanno incontrato il favore di Carlo Zaramella, consigliere di opposizione di Este Sicura che aveva proposto l'istallazione in centro di una colonna con il leone di San Marco. Quanto a beata Beatrice, già nel 2005 ricorda Zaramella Este le aveva reso omaggio dedicandole un nuovo ibrido di rosa, donato ai principali giardini storici della penisola, compresi quelli vaticani. Un'iniziativa legata non soltanto alla devozione, ma anche al turismo. Su proposta dei firmatari della mozione, la figura della religiosa sarà valorizzata anche in occasione delle manifestazioni di marzo 2019 dedicate alle donne e in cui verrà inserita come esempio di coraggio e forza d'animo. Beatrice, infatti, nata nel 1191 o 1192 abbandonò gli agi della casata d'Este per dedicarsi alla vita monastica, fondando una comunità femminile benedettina sul monte Gemola.
M.E.P.
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Il Gazzettino