Elettricista in soccorso dei veneziani

Elettricista in soccorso dei veneziani
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GRANDE GESTO
PAESE Si è messo in contatto via social network con chi aveva chiesto aiuto, ha preso la propria cassetta degli attrezzi, stando attento a raccogliere tutto ciò che sarebbe potuto tornare utile, e poi è partito alla volta di Venezia per ridare la luce e il telefono a chi aveva visto saltare ogni collegamento a causa dell'aqua granda che ha invaso la città. Senza chiedere un solo euro. Tutto in modo completamente gratuito.

LA DECISIONE
Danilo Mazzone, 50enne consigliere comunale della Lega a Paese, imprenditore e tecnico specializzato nei settori elettrici, elettronici e telefonici, non se l'è fatto ripetere due volte. Giovedì ha fatto ripartire gli impianti del ristorante Ogio, di un tabacchino e di un bar nella zona delle fondamenta Cannaregio, poco distante dal ghetto ebraico, dove l'acqua alta è entrata nei locali e nelle case arrivando a toccare quota un metro e mezzo. E ieri ha replicato.
«Sono andato a dare una mano a chi aveva bisogno spiega in questo momento ogni contributo può servire per aiutare Venezia e i veneziani». Cerca di schermirsi. Non l'ha fatto per mettersi in mostra. Ma la riconoscenza degli imprenditori che ha aiutato è incontenibile. «Danilo è un angelo: ci ha ridato la vita rimettendoci in condizioni di lavorare. Senza chiedere né soldi né voti dice Orietta Miotto, socia trevigiana della società che gestisce il ristorante Ogio non ha scritto post del tipo Siamo tutti con voi, non è un ingegnere del Mose e non ha avuto tempo di andare alla ricerca di colpevoli. Ha telefonato e si è offerto come volontario per aiutarci. E c'è riuscito».
«Non voleva pubblicità, ma non è possibile non riconoscere ciò che ha fatto aggiunge non avevamo nulla: né luce né telefono. Adesso abbiamo già molto. Non ancora gli elettrodomestici. Ma i fornelli funzionano. Vogliamo riprendere a lavorare il prima possibile».
GLI AIUTI
Per Danilo Mazzone è stata una cosa semplicemente naturale. Un po' si stupisce del clamore sorto attorno alla sua azione. «Ho visto le richieste di aiuto e mi sono messo a disposizione contattando via social chi aveva bisogno racconta l'obiettivo è stato quello di rimettere in funzione gli impianti elettrici e telefonici. Sono stati interventi di emergenza, non lavori di fino scendendo nei particolari. L'importante adesso è far riprendere le normali attività. A Venezia sono stato accolto a braccia aperte».
I DANNI
Non è difficile da credere. L'intervento più impegnativo ha riguardato proprio il ristorante Ogio. «Adesso abbiamo la luce e il gas dice il gestore questo vuol dire che possiamo riaprire il locale». Stesso discorso per quanto riguarda il bar di fondamenta Cannaregio, dove le cose erano complicate dalla presenza dei frigoriferi sommersi dall'acqua alta.
«I danni causati dall'acqua sono davvero indescrivibili fa il punto Mazzone ci sono bruciature evidenti nelle dorsali che portano la corrente. L'intensità dell'energia che serve per un'attività come un ristorante è di tre o quattro volte superiore rispetto a quella delle case. E nel contatto con l'acqua questo non ha fatto che aumentare la portata dei danni».

«Buona parte degli impianti sono da rifare praticamente da capo. Bisognerebbe farli passa in alto, sopra le teste delle persone conclude certo, le cassette sarebbero brutte da vedere. Ma forse in alcuni casi è meglio cedere un po' sul fronte della bellezza per poter avere soluzioni tecnicamente adatte al contesto in cui ci si trova a operare».
Mauro Favaro
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Il Gazzettino