Egregio Direttore scrivo la presente quale legale di fiducia della signora Illiria

Egregio Direttore scrivo la presente quale legale di fiducia della signora Illiria
Egregio Direttore scrivo la presente quale legale di fiducia della signora Illiria Baschetti e della sua famiglia. Pendenti le...

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Egregio Direttore

scrivo la presente quale legale di fiducia della signora Illiria Baschetti e della sua famiglia. Pendenti le indagini volte a stabilire le cause della morte del sig. Lelio Baschetti, fratello della mia assistita, il vostro giornale ha pubblicato una serie di articoli non autorizzati e riportanti notizie non confermate e non note neppure alla famiglia. Non solo: i toni e le illazioni riportate sono, neppure troppo velatamente, lesivi del decoro e del diritto alla riservatezza di una famiglia, già duramente provata dall'evento in sé e da ciò che lo ha preceduto. Vi diffido, per quanto sopra, ad astenervi per il futuro da simili condotte e vi invito ad attenervi ai doverosi canoni di deontologia professionale e rispetto, dovuti in circostanze così tragiche.
Avv. Andrea Bodi
Venezia
Egregio avvocato,
non vorrei deluderla, ma da alcuni anni, più o meno da quando sono stati aboliti il Minculpop e l'agenzia Stefani, non è previsto in Italia che qualcuno debba o possa autorizzare la pubblicazione di un articolo su un giornale. Basta e avanza il direttore responsabile. Però è vero: come lei scrive abbiamo pubblicato notizie non note neppure alla famiglia. Fa parte dei rischi del nostro mestiere. Ma, del resto, sarebbe stato difficile che avvenisse il contrario, visto che la famiglia ignorava persino la morte, non esattamente recente, del proprio congiunto. Naturalmente comprendiamo il dolore e il disagio della sua assistita. Non è nostro compito sindacare sui rapporti interni alla famiglia Baschetti. Ma vorrei sommessamente ricordare che una persona è morta nel 2011 e nessuno in tutti questi anni se ne è preoccupato. Farlo adesso, avanzando assurde e irricevibili richieste, è quantomeno intempestivo. Per non dire altro.
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Il Gazzettino