Egregio Direttore, leggo oggi il suo commento in merito al dibattito acceso in

Egregio Direttore, leggo oggi il suo commento in merito al dibattito acceso in
Egregio Direttore,leggo oggi il suo commento in merito al dibattito acceso in Consiglio Regionale sul tema dell'addizionale Irpef, auspicata da noi dell'opposizione e rigettata...

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Egregio Direttore,
leggo oggi il suo commento in merito al dibattito acceso in Consiglio Regionale sul tema dell'addizionale Irpef, auspicata da noi dell'opposizione e rigettata dalla maggioranza leghista, fedele al suo lasciar fare ai veneti, capaci di amministrare i propri soldi meglio della stessa amministrazione leghista. A nessuno piace chiedere le tasse, neanche a noi che abbiamo una visione della cosa pubblica diversa da quella della Lega, ma al giudizio dei Veneti sembra mancare una parte dell'informazione se valutano con favore l'operato di questi undici anni di guida zaiana. Il fatto che questa scelta ideologica di non tassare chi sta bene (l'addizionale chiederebbe uno sforzo ulteriore di alcune decine di euro al mese a chi abbia un reddito superiore a 75 mila euro l'anno, quindi il 2,3% dei 3,6 milioni di contribuenti del Veneto, dati 2017), comporta dei costi maggiori per tutti, soprattutto per quel 97,7% che non pagherebbe alcuna tassa. Perché in Veneto gli asili nido costano all'incirca 50 euro in più al mese che nelle regioni vicine (di destra e di sinistra!), i trasporti pubblici per gli studenti in Trentino costano 20 euro l'anno per tutti i mezzi (treni, bus, tutto!), a Milano 50 euro l'anno chi stia sotto un limite Isee e 200 euro per tutti i giovani fino a 27 anni, mentre a Padova l'abbonamento ai bus 290 euro all'anno solo per i bus urbani ... e così via. Non abbiamo l'addizionale e non possiamo darli, ci dicono quando chiediamo servizi per le categorie fragili. Vede, io trovo molto furba questa strategia di far pagare di più facendo credere che si paghi meno, raccontando ai veneti che sono fortunati a stare nella regione più bella e felice del mondo, quando invece ha i salari più bassi di tutto il nord Italia (trova i dati qui: https://www.money.it/stipendi-regioni-e-province-in-cui-si-guadagna-di-piu-Italia-classifica-2020). E pare funzionare, visto che i Veneti danno credito a chi li amministra in questo modo. Anche se poi di fatto i ragazzi emigrano più che nelle regioni vicine, e questo vorrà dire qualcosa, no? Noi amiamo i veneti e il Veneto, ma prendiamo atto con realismo di ciò che dobbiamo migliorare. Perché per noi è prioritario dare servizi competitivi alle imprese e ai cittadini. Viviamo un tempo di grandi cambiamenti. Dare valutazioni all'azione politica in base agli schemi delle vecchie ideologie rischia di dare un'immagine sfocata del confronto che abbiamo innescato in Regione. Nessun dirigismo, ma la mancanza di risorse non può essere l'alibi per la latitanza a guidare i processi: è il momento di politiche espansive, come si sta facendo in Europa e in Italia, per uscire dal momento critico che stiamo vivendo sul piano sanitario, ambientale ed economico. E noi in Veneto vogliamo dare risposte reali, non delle lenti colorate. Tutto qui.

Prof. Arturo Lorenzoni

Caro Lorenzoni,

con la mia breve risposta a un lettore non intendevo dare un giudizio sulle scelte politiche della maggioranza o dell'opposizione in consiglio regionale. Ma spiegare qual è, a mio modestissimo modo di vedere, l'idea di società e di rapporto tra politica e territorio che c'è dietro la decisione della Lega veneta e del presidente Zaia di non imporre, anche in questi tempi difficili, l'addizionale Irpef. Non so se questa idea sia giusta o sbagliata, ritengo però che, depurata dei suoi aspetti propagandistici, rappresenti anche una delle possibili chiavi di lettura per comprendere l'ampio e duraturo consenso di cui gode Zaia, confermato anche l'altro ieri dal nostro Osservatorio che accredita un gradimento dell'87% al presidente del Veneto con un apprezzamento molto ampio (7 su 10) anche da chi vota Pd. Questo ho cercato sinteticamente di spiegare nella mia risposta. Vedo però dalle sue obiezioni che evidentemente non sono riuscito nel mio intento. Lei ripropone gli argomenti, essenzialmente contabili, che abbiamo ascoltato tante volte a favore dell'introduzione dell'addizionale Irpef ma che, mi pare, gli elettori non abbiano dimostrato di comprendere ed apprezzare. E questo non è un dettaglio. Perché l'ambizione di dare risposte e guidare i processi è legittima. Ma non si guida nulla se i cittadini assegnano costantemente il volante a qualcun altro. Ritenere di avere le migliori ricette per gestire una regione non basta. Bisogna anche convincere di ciò gli elettori. E se questo non accade per molti anni sarebbe bene interrogarsi sui motivi. Magari ascoltando anche riflessioni che possono risultare sgradite. Liquidare invece come furbate le proposte altrui o riproporre il ritornello dei cittadini non informati (della serie: se perdo sono gli elettori che sbagliano, non io) temo condannerà l'opposizione non solo a restare tale per un altro lungo periodo ma ad avere un ruolo politicamente marginale in Veneto.
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Il Gazzettino