Effetti cromatici La pubblicità è un'emozione

Effetti cromatici La pubblicità è un'emozione
LA MOSTRAIl rosso intenso a rappresentare la famosissima bevanda, ma anche il rosso passione, come il bacio furtivo dato all'amata dopo aver sorseggiato l'aperitivo. Nella affiche...

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LA MOSTRA
Il rosso intenso a rappresentare la famosissima bevanda, ma anche il rosso passione, come il bacio furtivo dato all'amata dopo aver sorseggiato l'aperitivo. Nella affiche pubblicitaria dipinta da Marcello Dudovich del 1901 per Bitter Campari, c'è tutta la Red Passion che identifica ancora oggi la bevanda. E' il colore e la sua forza espressiva, capace di veicolare messaggi nell'arte della pubblicità nella prima metà del Novecento, il protagonista della nuova mostra Colore come illusione. Grafica, pubblicità, manifesto, aperta al pubblico da oggi in due sedi espositive: la prima al museo nazionale Collezione Salce di Treviso, mentre l'altra alla Tipoteca Italiana di Cornuda.

«Tra i venticinquemila manifesti della Collezione Salce sono stati scelti i più significativi per esplorare il significato del colore nei manifesti pubblicitari», spiega Daniele Ferrara, direttore del museo Salce. La mostra, ispirata da Manlio Brusatin, storico del colore, è un viaggio nelle emozioni che suscitano le immagini di forte impatto cromatico, a cui si accompagna la capacità di influenzare e veicolare un messaggio verso lo spettatore, attraverso la sola forza del colore. «Dalla sua comparsa, la comunicazione a scopo commerciale ha sempre cercato la massima concentrazione espressiva con il minimo impiego di mezzi. Il manifesto o cartellone pubblicitario nasce nella seconda metà dell'Ottocento per essere letto dal passante frettoloso o distratto a fare altre cose. Per questo il messaggio deve essere colto al primo sguardo, senza ambiguità», illustra Ferrara. «La formula vincente sarà la semplificazione figurativa e cromatica che i manifesti esposti esprimono perfettamente. Colore d'impatto, caratterizzante di un prodotto accompagnato da una figura e da una frase, trasmettono il messaggio in modo chiaro ed efficace».
UN COLORE DA BERE
La mostra al museo Salce è divisa in tre sezioni, ciascuna con un tema: Un colore da bere, Luci e colori: città e casa, Il viaggio a colori: la vacanza e la festa. Tipoteca Italiana ospita una quarta sezione con una selezione di manifesti e locandine, sempre della Collezione Salce, dedicata agli inchiostri: Colori per scrivere, stampare, leggere. In questa parte viene messa in evidenza la comunicazione delle aziende produttrici degli inchiostri, indispensabili per la resa cromatica dei segni dell'artista sulla carta. Nella prima sezione i manifesti raccontano le prime pubblicità dedicate alle merci di consumo: liquori e bibite sono rappresentati da colori intensi che entreranno nell'immaginario collettivo. Ambrati e scuri gli amari digestivi, colorati e brillanti i colori dedicati all'aperitivo e alle bibite.

La seconda sezione è dedicata alla casa e allo spazio urbano. Bianco candido in contrapposizione al rosso della parete, il gatto persiano che piacevolmente si accomoda vicino al termosifone accompagnato dalla scritta Ideal Classic, nella locandina degli anni Venti, realizzata da Luisa Polo per la società nazionale dei radiatori dell'epoca. Le affiches di questo gruppo mettono in evidenza come cambia l'abitare italiano nella prima metà del Novecento fino all'arrivo dei primi elettrodomestici e dei televisori. L'ultima parte della mostra riguarda i manifesti dei viaggi, luoghi turistici rappresentati con colori piuttosto improbabili. Le terme di Fiuggi, Capri, Cattolica, la Grecia, diventavano mete-miraggio, da visitare una volta nella vita. Le tinte brillanti invadono anche i manifesti per promuovere fiere e balli.
Isabella Loschi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino