È allarme all'Ira: sette operatori e dieci ospiti risultano contagiati

È allarme all'Ira: sette operatori e dieci ospiti risultano contagiati
PADOVAAnche all'Ira di via Beato Pellegrino scoppia emergenza Covid -19. I tamponi, infatti, hanno individuato 17 contagiati: 10 ospiti e 7 operatori. Come si temeva, dunque, il...

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PADOVA
Anche all'Ira di via Beato Pellegrino scoppia emergenza Covid -19. I tamponi, infatti, hanno individuato 17 contagiati: 10 ospiti e 7 operatori. Come si temeva, dunque, il virus fa prepotentemente il suo ingresso anche nelle case di riposo della città. Da qualche giorno, infatti, la dirigenza di AltaVita Ira ha dato il via libera ad uno screening generalizzato tra i suoi ospiti e tra i suoi dipendenti e i primi risultati non sono per nulla incoraggianti. Su circa la metà degli anziani sottoposti al tampone 200 su 550 e metà dei lavoratori -200 su 400 - , sono emersi, appunto, già 17 casi di positività.

Il che fa presumere che il conto finale potrebbe essere, purtroppo, molto più elevato. A confermarlo è stata ieri il direttore generale dell'Ipab Sandra Nicoletto.
«Effettivamente la situazione è questa ha spiegato nel pomeriggio Nicoletto .Ad oggi, abbiamo sottoposto ai tamponi gli ospiti di due residenze della sede di via Beato Pellegrino. Una volta terminate le altre due residenze, ci sposteremo al Piaggi di via Beato Pellegrino e al Bolis di Selvazzano dentro. Ad essere sottoposti all'esame, naturalmente, sono stati anche i dipendenti che operano in queste strutture».
E i tamponi non hanno fornito buone notizie. «Ad oggi risultano positivi al Coronavirus 10 ospiti ha detto ancora il direttore generale .Di questi 2 sono ricoverati all'ospedale in quanto affetti da varie patologie pregresse. Gli altri 8 sono stati spostati in alcune stanze isolate rispetto agli altri spazi della struttura, in modo da mettere in sicurezza gli anziani che vivono nelle varie residenze». Positivi al virus sono risultati anche 7 operatori che ora sono in isolamento domiciliare.

Nei prossimi giorni a essere sottoposti al tampone saranno altri 200 ospiti della sede di via Beato Pellegrino, poi sarà la volta dei 100 del Bolis e della sessantina di anziani che vivono al Piaggi. In contemporanea, l'esame verrà fatto anche agli altri 200 lavoratori che operano in queste strutture. Una parte di questi, tra l'altro, non è dipendente dell'Ipab, ma lavora per delle cooperative che hanno vinto l'appalto per la gestione del servizio. «Purtroppo ha concluso Nicoletto per quel che riguarda i nostri ospiti, il virus va a colpire delle persone che soffrono di altre patologie e questo rende il tutto molto più complicato». Per far fronte all'emergenza sanitaria, intanto, lo scorso 9 marzo il direttore generale ha firmato un'ordinanza con cui ha chiuso i centri diurni Pellecchia di via Beato Pellegrino e Monte Grande di Selvazzano. Non solo. Fino alla fine dell'epidemia è scattato uno stop tassativo a tutte le visite dall'esterno. I parenti dei ricoverati, infatti, possono contattare i loro cari solamente attraverso un numero telefonico messo a disposizione dall'Ira. Questo per evitare che, con le visite di parenti e amici, si possano creare occasioni di contagio. Nonostante queste precauzioni, il virus è riuscito comunque a insinuarsi in una delle realtà più significative per quel che riguarda l'assistenza degli anziani in città.
Alberto Rodighiero
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Il Gazzettino