Dovranno rispondere di abuso di correzione

Dovranno rispondere di abuso di correzione
I carabinieri di Crocetta del Montello, a conclusione di una indagine minuziosa, hanno denunciato due operatori di una società cooperativa che si occupa del trasporto...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
I carabinieri di Crocetta del Montello, a conclusione di una indagine minuziosa, hanno denunciato due operatori di una società cooperativa che si occupa del trasporto domiciliare di disabili, dai centri di riabilitazione. Si tratta di un operatore e un volontario di una cooperativa di Castello di Godego che, ora indagati dalla procura della Repubblica di Treviso con l'accusa di abuso di mezzi di correzione per essere intervenuti in modo violento nei confronti di un ragazzo autistico di 15 anni trasportato in un pullman dell'azienda.

Stando alle risultanze investigative, sul finire dell'ottobre scorso, mentre stavano riaccompagnando a casa alcuni giovani, tra i quali un 15enne autistico, si erano trovati a gestire una crisi autolesionistica da parte del giovane autistico, residente a Loria. Ma, anziché intervenire con la dovuta professionalità, che richiede una delicatezza ancora maggiore, a Crocetta hanno fermato il pulmino con cui stavano riaccompagnando a casa i ragazzi. Quindi, hanno fatto scendere il giovane e sotto gli occhi di alcuni testimoni increduli e degli altri ragazzi, hanno ripetutamente percosso il 15enne in piena crisi autolesionistica. Prima con calci agli arti inferiori e pugni al dorso, poi lo hanno colpito al capo con una bottiglia in plastica piena d'acqua.
Un episodio gravissimo che è stato segnalato ai genitori del ragazzino. Da qui è partita la denuncia dei carabinieri. L'attività di indagine dei carabinieri è scattata tempestivamente e dopo quattro mesi i due protagonisti di questa triste vicenda sono stati denunciati e dovranno rispondere del loro comportamento alla Procura della Repubblica.
L'operatore della cooperativa di Castello di Godego, cooperativa che opera in questo settore da diversi anni, avrebbe giustificato questo metodo evidenziando il fatto che doveva arginare una pericolosa crisi autolesionistica. E che, di fatto, era stato preso dal panico. L'uomo lavora ancora nella cooperativa e nei suoi confronti non è stata adottata alcuna sanzione.

Dell'altra persona coinvolta nell'abuso correttivo invece, essendo un volontario, si sono perse le tracce. La sua presenza sarebbe stata soltanto occasionale. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino